Fa parecchio discutere l’intervento dell’Amam che ha dovuto rivedere la tabella degli orari della distribuzione in città per far fronte alla grave crisi idrica che sta prendendo corpo in questi mesi in tutta l’Isola.
Molti cittadini hanno commentato con preoccupazione le novità che riguardano un po’ tutti i quartieri ma soprattutto alcune zone che riceveranno l’acqua solo per pochissime ore al giorno. Pensiamo al villaggio di Castanea che l’avrà solo per 3 ore, o rioni popoloso come la parte più a valle di Giostra, via Palermo e l’Annunziata dopo la distribuzione sarà garantita per 4 ore. Saranno sufficienti a dare scorte per tutto il resto del giorno in un periodo di massimo consumo come l’estate. I nuovi orari sono già entrati in vigore da 2 giorni, ma non finora non si sono registrati clamorosi disagi.
Nei giorni scorsi, su iniziativa del Pd è stato chiesto dall’Aula un Consiglio comunale urgente e straordinario su come l’Amam voglia affrontare i prossimi mesi. In attesa della convocazione interviene Antonella Russo, consigliere Dem. «Il taglio delle ore di erogazione rione per rione appare certamente eccessivamente oneroso per alcune zone della città rispetto ad altre, e ci si chiede se questa disparità di trattamento permarrà per tutto il lungo periodo di crisi idrica estiva ormai in atto. Forse sarebbe stato meglio, visto che il problema siccità non è certo sorto dalla sera alla mattina, emettere una ordinanza sindacale già qualche mese fa, nella quale razionare l’uso dell’acqua soprattutto per uso irriguo o per riempimento di piscine, o per lavaggio auto, con relative sanzioni. Avrebbe dovuto e potuto il sindaco fare già una campagna informativa mesi e mesi fa, invitando la popolazione ad un consumo razionale e non dispersivo di questo preziosissimo liquido. E, comunque, anche questo non sarebbe bastato; ma almeno la città non avrebbe l’amara constatazione di queste ore che l’amministrazione comunale stia affrontando il problema, forse senza precedenti (almeno recenti), come un fulmine a ciel sereno. Certo, se a ciò si aggiungono i proclami del progetto acqua h24 per tutti, sbandierato dal presidente di Amam dell'epoca, l'attuale direttore generale del comune Salvo Puccio, nell'ormai lontano 2019, e rimasto evidentemente lettera morta, se si aggiungono tutti gli allacci fantasma, le perdite lungo le linee idriche per tubazioni insufficienti, la cui opera di riparazione durerà un paio di anni, ma la cui perdita idrica ammonta a oltre il 50% delle attuali risorse, si comprende bene come, appare giustificabile che i cittadini non sappiano a chi e cosa credere e siano allarmati. E allora – si domanda Antonella Russo–, perché non provare subito a dare ristoro ai cittadini che si troveranno maggiormente penalizzati rispetto ad altri? E’ stato posto in essere un programma di immediato ausilio di autobotti, in numero sufficiente ad alleviare concretamente i gravissimi disagi delle zone più colpite?
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