Messina, l’isola di Torre Faro: consensi e proposte. Bellezza e movida concentrate alla Punta
Una domenica di cielo grigio non sfiora la sensazione di un’estate ormai sbocciata, tanto più se il luogo in cui le nuvole nascondono l’azzurro del cielo è Torre Faro, il borgo-mare più amato dai giovani. Ieri alle 18 è decollata l’isola pedonale estiva 2024, più corretto chiamarla Ztl, zona a traffico limitato, visto che è tutt’altro che integrale rispetto al borgo dei pescatori e segue un asse rettilineo, mai circolare perfino laddove al suo ingresso attraversa le piazze Cavallaro e dell’Angelo. La novità è quella delle telecamere in corso d’installazione, per monitorare i flussi e approdare, un domani, all’isola vera, con ingressi ed uscite delle auto autorizzate con le moderne tecnologie. Oggi ci si accontenta di valorizzare le camminate davanti alla chiesa, e poi dall’incrocio con la via Rando lungo la via Torre sino allo sbocco della discesa Pozzo Giudeo, dove s’interrompe in modo che navette e auto dal parcheggio Torri Morandi discendano verso il waterfront. E poi ancora lungo la costiera via Fortino fino all’incrocio con la via Barresi, da cui veicoli fanno ingresso nel vero paradiso internazionale del paesaggio: la Punta di Sicilia con il Pilone, l’ex Seafliht e il Parco Horcynus Orca. Qui ci accoglie la novità del giorno: direttamente sulla mega spiaggia l’amovibile piccolo stadio del beach soccer, con le sue gradinate di metallo e le porte gialle in attesa di goal e sfide. Nino Samiani, ex comandante della Capitaneria di porto, da molti anni affittuario estivo, non ha esitazioni: «L’attuale isola pedonale va bene. Io anzi, a dire il vero, azzarderei un pò di più sulla sua durata giornaliera. Credo che, una volta assicurati i rifornimenti a commercianti ed esercenti, potrebbe iniziare già alle 12 del mattino. Bisogna solo garantire, all’esterno un adeguato numero di parcheggi e di corse di bus navetta». Samiani dà anche un suggerimento costruttivo: Ci vorrebbero più piante fiorite, e questo borgo meraviglioso dovrebbe avere un po’ di colore, più precisamente, un piano che regola il colore del suo abitato». Sulla stessa lunghezza d’onda Pippo Florio, residente storico: «Sì, l’isola pedonale può crescere nei tempi, ma soprattutto deve liberare dalle auto anche l’area del Pilone. Una volta che viene assicurato al mattino il giusto carico-scarico, a mio giudizio, si può tranquillamente pedonalizzare anche questo tratto di strada fino all’Horcynus, valorizzando appieno un luogo così bello». Florio fornisce un esempio pratico di questa possibilità: «Abbiamo avuto più volte la dimostrazione del fatto che si può fare, ogni volta che per un concerto è stata chiusa la via Barresi e non è mai successo nulla di drammatico per il fatto che le auto non potessero arrivare fin qui». C’è ancora da migliorare insomma: «Certo, per ora dell’isola beneficiano alcune zone ma l’epicentro “del casino” di auto e motorini, al Pilone, si è mantenuto». A guardare con favore all’isola pedonale, e non è sorprendente per chi lo conosce, è il giovane commercialista Nello Cutugno, presidente onorario della Pro loco, e al contempo titolare di quella “Casa Peloro” che dell’associazione, è una costola, sia pure commerciale: «Da anni abbiamo sposato totalmente la logica della sostenibilità del territorio e della qualità della vita. In passato si è spesso fatto riferimento agli esercizi commerciali come portatori di “resistenza” all’isola ma adesso in tanti hanno capito che i luoghi devono essere belli e attrattivi per tutti: per il residente, il visitatore, il turista. Le esperienze di altri luoghi splendidi, da Marzamemi a Lipari, ci indicano proprio questo traguardo». Il cammino è lungo e ancora irto di insidie: «Fondamentale sarà, certo, il rifacimento della pavimentazione nell’abitato che il Comune ci ha assicurato sarà fatta in autunno. Conosco una famiglia di 5 persone, 3 figli, tutti vengono qui a mare in bici e e so quanto sia per loro stressante e pericoloso scansare crepe e buche. Ma, complessivamente, è ormai evidente che l’isola pedonale è entrata nella mentalità delle persone, e diversi possono essere i miglioramenti per potenziarla». Può indicarne almeno uno? «Penso all’area ex campeggio in via Circuito, è un’area dotata di locali e abbastanza vicina, che potrebbe diventare un’altra base di partenza per le navette». Anche quest’anno sinergie per gli eventi? «Certo, oltre la Festival degli Aquiloni a settembre, ad agosto faremo per una settimana il “Bunch festival”, in sinergia con il Parco Horcynus, dedicato gli artisti di strada». Infine, Gabriele Siracusano, ex presidente dell’Atm e ormai residente tutto l’anno: «L’isola pedonale attuale, con i giusti miglioramenti in termini di servizi, la si può anche fare per tutto il giorno. Sarebbe giusto, al contempo, pulire e valorizzare le aree verdi della Punta, dove i rifiuti spesso vengono gettati all’interno delle siepi e rimangono lì. Inoltre, nell’attesa del grande progetto per la riqualificazione, perché non creare già adesso dei giochi per i bambini in modo da consentire alle famiglie di aggregarsi e di godere di questa grande area libera?».