I camion diretti ai cantieri del raddoppio ferroviario continueranno a circolare ancora per anni sulle strade dei comuni jonici. Il percorso per la costruzione degli innesti provvisori all’autostrada A18 Messina-Catania, finalizzati a scaricare la Statale 114 e la viabilità locale dai traffici aggiuntivi, è adesso tutto in salita e i tempi ipotizzati sono saltati. Il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha infatti concluso la procedura di valutazione preliminare del progetto per le rampe di Sant’Alessio Siculo e Nizza di Sicilia, avviata nei mesi scorsi su richiesta di Rete ferroviaria italiana per sapere se la costruzione degli allacci dovesse essere sottoposta a Valutazione di impatto ambientale (Via), a verifica di assoggettabilità a Via oppure a nessuna delle due.
Rfi riteneva che non vi fossero potenziali impatti ambientali significativi e negativi, ma la risposta arrivata dalla Direzione generale Valutazioni ambientali del Mase ha spento le speranze del territorio, che auspicava la realizzazione delle prime due rampe nei comuni interessati dai cantieri principali, mentre per l’allaccio di Scaletta Zanclea-Itala la progettazione è ancora in corso. Nella comunicazione dell’esito della valutazione, inviata a Rfi, Italferr, e per conoscenza alla Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale Via e Vas, il Ministero evidenzia che «gli interventi si collocano nelle immediate vicinanze del tessuto urbano e periurbano di Nizza di Sicilia e Sant'Alessio Siculo e si inseriscono in un contesto territoriale caratterizzato dalla presenza a distanza molto ravvicinata di ricettori, quali edifici residenziali ed attività imprenditoriali»; nel comune nizzardo, a distanza compresa tra 50 e 100 metri, «si rileva la presenza di ricettori sensibili quali un Centro diurno autismo, una scuola primaria e un’Azienda sanitaria”. Dunque, il Mase ha ritenuto che «con particolare riferimento agli aspetti ambientali non possa escludersi la sussistenza di potenziali impatti significativi e negativi sia nella fase della cantierizzazione per la realizzazione delle opere (possibili impatti sulla componente atmosferica legati all'incremento di rumori, vibrazioni e produzione di polveri prodotti dalla movimentazione dei materiali e dai mezzi di cantiere), sia nella fase di esercizio (traffico di mezzi pesanti diretti e provenienti alle aree di cantiere del raddoppio della linea ferroviaria Catania-Messina)». Quindi, adesso, Rfi dovrà presentare al Ministero l’istanza di verifica di assoggettabilità a Valutazione di impatto ambientale con gli elaborati progettuali.
Per il Comitato dei sindaci, che auspicava l’avvio celere dei lavori per le rampe, è una notizia che fa aumentare le preoccupazioni per l’impatto dei mezzi pesanti sul territorio: «Abbiamo già chiesto un incontro urgente alla prefetta – ha detto ieri Giuseppe Lombardo, sindaco di Roccalumera e coordinatore del Comitato – per stabilire immediatamente come affrontare le criticità sulla viabilità locale per i prossimi due anni». Lombardo ha emesso il 20 marzo un’ordinanza che impone il transito dei camion sul lungomare nelle ore notturne, impugnata però il 22 maggio al Tar di Catania dal Consorzio Messina Catania Lotto Nord: l’udienza, prevista per il 12 giugno, è stata rinviata al 26, e il Comune, costituitosi il 27 maggio, è difeso dall’avv. Raffaele Tommasini, incaricato il 31 maggio, per una spesa di 11.952 euro.
Bretelle collegate alla Messina-Catania, i tempi ora si allungano
Raddoppio ferroviario, le rampe di S. Alessio Siculo e Nizza di Sicilia. Il Ministero: valutare prima gli impatti ambientali
Caricamento commenti
Commenta la notizia