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Messina, la morte di Provvy Grassi: in appello assolti i funzionari del Cas

In appello tutto ribaltato per la tragedia della 27enne volata con l’auto dalla Tangenziale e trovata dopo mesi in una scarpata

Assolti. Verdetto ribaltato. Con la riapertura del dibattimento in appello decisa nel febbraio del 2023 per l’affidamento di una nuova perizia, in fondo s’era capito che tutto sarebbe cambiato rispetto al primo grado. Per uno di quei “segnali giudiziari” che gli attori di un processo percepiscono ma non esternano mai in corso d’opera.
Il dato nudo e crudo è che la seconda sezione penale della corte d’appello presieduta dal giudice Bruno Sagone e composta dalle colleghe Daria Orlando e Silvana Cannizzaro, come si dice in gergo ha totalmente riformato la sentenza di condanna di primo grado. Ha assolto con la formula “per non aver commesso il fatto” i tre funzionari del Cas - all’epoca dei fatti - Gaspare Sceusa, Letterio Frisone e Maurizio Maria Trainiti, che erano finiti sotto processo per omicidio colposo aggravato per un caso che destò interesse per mesi non solo in città ma in tutta Italia.
L’incidente mortale del luglio 2013 lungo la tangenziale PalermoMessina, in corrispondenza del viadotto Bordonaro, che causò la morte della commessa 27enne Provvidenza “Provvy” Grassi. Tutto questo per un “buco”, una mancanza di continuità protettiva tra la barriera di protezione e il tratto immediatamente successivo all’uscita della galleria. Un incidente che per mesi venne classificato come un caso di scomparsa, visto che i resti dell’auto e il corpo della povera ragazza vennero ritrovati a distanza di parecchio tempo in una scarpata.

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