Adesso c’è la confisca dei beni per il boss 54enne in ascesa Mariano Foti, che in un determinato momento, era il febbraio del 2022, con tutti i veri capi storici rinchiusi al “41 bis”, cercò di riorganizzare la famiglia mafiosa barcellonese insieme ad altri due elementi di primo piano in quel momento ancora in circolazione, ovvero Carmelo Vito Foti e il defunto Ottavio Imbesi.
La decisione è dei giudici delle Misure di prevenzione del tribunale di Messina, il collegio era presieduto da Maria Vermiglio, dopo la conclusione del contraddittorio accusa-difesa all’indomani del sequestro, che risale al maggio del 2023 ed era il primo stadio procedurale.
I giudici adesso hanno accolto la richiesta dei magistrati della Distrettuale antimafia, coordinati dal procuratore aggiunto Vito Di Giorgio, e hanno disposto la confisca di alcuni beni riconducibili al boss, attualmente recluso dopo l'ordinanza di custodia del febbraio 2022 sulla riorganizzazione della famiglia mafiosa barcellonese. Oltre a Foti viene considerata nel provvedimento come “terza interveniente” la moglie 51enne Eugenia Tramontana. A lei sono infatti formalmente intestate la villetta bifamiliare di contrada Cavaliere e i due terreni, beni che si trovano a Barcellona, uno “seminativo” e uno “vigneto”, e che adesso sono stati confiscati. Il valore è stimato dagli addetti ai lavori sui 150 mila euro.
Foti fu arrestato nel febbraio del 2022 nell’ambito dell’inchiesta, portata avanti dalla Distrettuale antimafia e dai carabinieri del Ros, che ha delineato un tentativo del cosiddetto “triumvirato” di rilanciare gli affari finanziari del gruppo mafioso barcellonese su più versanti operativi.
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