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Ponte sullo Stretto, entro l’8 luglio le osservazioni del sindaco di Messina

Finita la campagna per le Europee, tornano le scadenze legate all’iter di approvazione del progetto definitivo-esecutivo. La “Stretto”, intanto, lavora al Piano economico-finanziario

Finita la campagna per le Europee, durante la quale (come accade ad ogni appuntamento elettorale) il Ponte sullo Stretto è stato uno dei tempi più dibattuti e divisivi, tornano in primo piano le procedure relative alla progettazione definitiva-esecutiva del collegamento stabile e le scadenze concrete previste nel cronoprogramma dei ministeri dei Trasporti e dell’Ambiente e della società “Stretto di Messina”.

Conferenza dei servizi

La prima scadenza è quella del prossimo 8 luglio, entro la quale il sindaco Federico Basile, così come i suoi colleghi di Reggio Calabria e di Villa San Giovanni, dovrà fornire le osservazioni per conto del Comune e della Città metropolitana di Messina alla Conferenza dei servizi istituita dal Mit. È stata data qualche settimana in più di tempo da parte del Governo ma, come è noto, non è stata accolta la richiesta dei sindaci calabresi, Giuseppe Falcomatà e Giusy Caminiti, i quali avevano invocato la sospensione dell’iter, collegando tale istanza al fatto che la stessa “Stretto di Messina” si è presa quattro mesi in più per rispondere alle integrazioni richieste dalla Commissione Via-Vas del ministero dell’Ambiente. Come si vede, è un complicato gioco ad incastro, perché in questo momento, almeno ufficialmente, la partita del Ponte si sta giocando su due tavoli istituzionali: quello del Mit e quello del Mase. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per quanto concerne la Conferenza dei servizi; il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica per quel che riguarda la Valutazione d’impatto ambientale.
I due Comuni calabresi auspicavano che il termine slittasse fino al prossimo 12 settembre, ma da Roma è arrivato il diniego, con la comunicazione che il termine per la presentazione delle osservazioni in sede dei Conferenza dei servizi scadrà l’8 luglio.

Il Comune al lavoro

Il sindaco Basile, con il supporto degli assessori e dei tecnici, predisporrà nei prossimi giorni il documento con i rilievi già preannunziati dal Comune di Messina, fin dalla prima riunione della Conferenza, svoltasi lo scorso mese di aprile. Mentre restano confermate le osservazioni riguardanti la procedura della Valutazione d’impatto ambientale, formulate dagli uffici tecnici della Città metropolitana.

Commissione Via-Vas

Le altre scadenze sono quelle già indicate dall’amministratore delegato della “Stretto di Messina”, Pietro Ciucci, e si riferiscono alle risposte alle integrazioni richieste dalla Commissione Via-Vas da parte dei progettisti (entro il 12 settembre) e al successivo voto del Cipess. Il Comitato interministeriale sarà convocato dalla premier Giorgia Meloni, che lo presiede per legge, appena si sarà conclusa la doppia partita Conferenza dei servizi-Commissione Via Vas, e dunque, presumibilmente, tra ottobre e novembre 2024. Nel frattempo, saranno nominati, dal ministro dell’Ambiente, i nuovi componenti della Commissione Via-Vas, visto che il mandato degli uscenti è scaduto il 24 maggio scorso ed è stata accordata soltanto una proroga di 45 giorni, per l’ordinaria amministrazione.

La “ricapitalizzazione”

Intanto, si registra l’ennesima polemica riguardante la società “Stretto”, in riferimento, stavolta, al piano economico-finanziario. Nel quotidiano “La Repubblica” è stato scritto che «le perdite riportate dalla società, pari a 82 milioni di euro, sono principalmente attribuibili alla svalutazione dei suoi asset. Questo suggerisce che la società potrebbe aver sovrastimato il valore dei suoi beni o potrebbe essere stata soggetta a cambiamenti di mercato che hanno influenzato negativamente il valore dei suoi investimenti. La decisione di utilizzare una parte dei fondi destinati alla ricapitalizzazione della società per coprire queste perdite evidenzia l’urgenza della situazione finanziaria. Questo indica che la società potrebbe aver avuto difficoltà nel reperire finanziamenti aggiuntivi o potrebbe aver cercato di mitigare le perdite al fine di continuare le operazioni». Ed è per questo che il ministero dell’Economia «ha già erogato circa 370 milioni di euro per sostenere la società, ma nonostante questo intervento finanziario, la situazione finanziaria della società rimane precaria». E c’è chi sostiene che «le perdite finanziarie già sperimentate, nonostante il progetto sia ancora fermo, mettono in luce sfide finanziarie e operative considerevoli. Questo solleva preoccupazioni sulle capacità della società di portare avanti la realizzazione del Ponte in modo efficiente e sostenibile».

«Nessun “buco”»

Secca la replica della “Stretto di Messina”: «Il Dl 35 del 2023, come modificato dal Dl del 10 agosto 2023, “al fine di determinare la composizione azionaria della società”, ha autorizzato il ministero dell’Economia e delle Finanze a sottoscrivere un aumento di capitale riservato. Il prezzo di sottoscrizione è stato determinato, ai sensi di legge, sulla base di una relazione giurata di stima predisposta da un perito nominato dal Mef. Tale valutazione ha determinato una svalutazione pari a 85 milioni di euro di costi capitalizzati in passato, principalmente ante 2001, non più funzionali alla realizzazione dell’opera».

Il Piano finanziario

E la “Stretto”, come è noto, ha più volte ribadito che, in linea con il dettato del decreto legge n. 35, quando il Mit sottoporrà all’approvazione del Cipess il progetto definitivo e la relazione del progettista, – unitamente alle osservazioni, alle richieste e alle prescrizioni acquisite nella Conferenza dei servizi, e alle prescrizioni formulate all’esito del procedimento di Valutazione di impatto ambientale –, la società presenterà il Piano economico-finanziario, «dal quale risulterà l’intera copertura del fabbisogno finanziario dell’opera attraverso i fondi già stanziati dalla legge di Bilancio 2024, unitamente alle risorse derivanti dall’aumento di capitale della società già realizzato e dalla redditività complessiva attesa dal progetto».

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