
“Le caprette non si toccano”: l’Associazione italiana difesa animali ed ambiente si oppone alla cattura delle seicento caprette dell’isola di Alicudi promesse agli ovili siciliani, annunciando l’invio di una lettera al presidente della Regione Sicilia Renato Schifani. “La Regione siciliana ha dato il via libera alla realizzazione dei recinti dove saranno rinchiuse le capre catturate ad Alicudi: 600 capre a fronte di una popolazione residente di cento abitanti”: è quanto si legge in una nota dell’Aidaa “da sempre contrari al trasferimento coatto di tutte le capre di Alicudi che secondo il piano della Regione saranno poi regalate ai 25 allevatori siciliani che ne hanno fatto richiesta. Si tratta di un’operazione folle di cui non si conoscono i passaggi della cattura, le azioni messe in campo dalla ditta che dovrà occuparsi di questa vicenda e dall’assessorato alla Sanità della Regione”, scrivono gli animalisti dell’associazione, ribadendo che si tratta di un’operazione scelerata che va a colpire la fauna selvatica che per legge è patrimonio indisponibile dello Stato e questi che fanno le regalano agli allevatori che nonostante le belle parole spese potranno sfruttarle in ogni modo ed anche macellarle. Era stato lo stesso Sindaco di Alicudi Riccardo Gullo a sollevare il “problema” della sproporzione abitanti/capre proponendo la donazione di 50 esemplari a ogni allevatore, idea accolta e concretizzata dalla Regione in avviso pubblico. “Una follia”, l’avevano definita gli animalisti, secondo i quali si dovrebbe procedere alla sterilizzazione degli animali e alla richiesta di riconoscimento come specie autoctona da preservare all’Unione Europea. E dalla parte degli animali si era schierata anche l’attrice ex Grande Fratello Marina La Rosa.
Caricamento commenti
Commenta la notizia