Una lunga nota. Per chiarire una volta per tutte la vicenda del Palagiustizia satellite da realizzare nei due palazzi storici lungo la via Garibaldi, l’ex Banca di Roma e l’ex Cassa di Risparmio Vittorio Emanuele. Rispetto a quanto è emerso nelle ultime settimane. Una lunga nota dell’imprenditore messinese Massimo Fiore, presidente del Cda delle due società Unire 54 Spa e Unire 100 Srl, che hanno venduto al Comune i due storici palazzi.
Rappresentazioni “fantasiose” «In merito agli articoli letti negli ultimi giorni - esordisce l’imprenditore Fiore -, quali proprietari e venditori dei due edifici, riteniamo opportuno e salubre rappresentare il nostro punto di vista , in coerenza con gli avvenimenti e riportando il contenuto dei documenti, visto che a nostro avviso si è assistito a fatti diversamente declinati dalla realtà e “poeticamente” rappresentati».
«I tempi previsti nel contratto - afferma Fiore -, dal 29 novembre 2023, sono di 4 mesi per la presentazione dei progetti ed il tempo materiale per le approvazioni. I tempi sono sin qui interrotti per effetto della richiesta dell’ufficio del Genio Civile. Ad oggi, se non vi saranno ulteriori richieste da parte di quest’ultimo ufficio e la Conferenza dei servizi a cura del Comune sarà celere, presumiamo che l’inizio dei lavori potrà avvenire tra la terza settimana di luglio e la quarta di agosto 2024 per concludere i lavori, come da previsione contenuta nel contratto di compravendita, a 14 mesi dall’inizio dei lavori tra il mese di dicembre 2025 ed il mese di gennaio 2026, prima dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2026. Quindi 14 mesi di cantiere, con inizio dei lavori dal rilascio delle autorizzazioni, quindi 14 mesi dal rilascio delle autorizzazioni».
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