Le indagini sono chiuse e adesso ci sarà il primo vaglio processuale di confronto tra accusa e difesa.
Salirà sul banco degli imputati tra un mese Gaetano Antonio Nucifora, il 58enne di Roccalumera accusato dell’omicidio dell’ex poliziotto Giuseppe Catania, ucciso il 2 ottobre scorso sul lungomare di Furci Siculo.
La Procura della Repubblica di Messina, che ha coordinato le indagini condotte dalla Compagnia Carabinieri di Taormina con la sostituta procuratrice Roberta La Speme e l’aggiunto Vito Di Giorgio, ha chiesto il rinvio a giudizio dell’operaio messinese, detenuto nella casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto, accusato del reato di omicidio con l’aggravante di avere commesso il fatto con premeditazione e per motivi abbietti e futili. Il gup Salvatore Pugliese ha fissato l’udienza preliminare per il 5 luglio (alle ore 11) e ha notificato il provvedimento ai legali difensori dell’imputato, gli avvocati Giovanni Starrantino ed Emilia Cerchiara, e alle otto parti offese ovvero i genitori, le due sorelle, la moglie e i tre figli di Catania, assistiti dall’avv. Antonio Scarcella.
Il quadro accusatorio è stato riassunto nel capo di imputazione formulato dalla Procura, che contesta a Nucifora l’omicidio perché per motivi riconducibili a fatti familiari, «cagionava la morte di quest’ultimo esplodendo al suo indirizzo cinque colpi con il fucile da caccia Bernardelli calibro 12 matricola 206237, di cui due lo attingevano alla testa, uno all’addome, uno all’inguine ed uno alla gamba destra».
Un movente passionale, dunque, come ammesso già quella sera dal 58enne messinese che si è costituito alla Stazione Carabinieri di Roccalumera.
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