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Messina, salvati 15 gattini da due volontarie. Un appello perché vengano adottati

Trovati in scatole di cartone, in qualche motore d’auto e in un dirupo. L’sos di Mimma e Giovanna: «Per noi è diventato un compito sempre più difficile»

Si spera che arrivi presto un'adozione per quindici gattini, appena nati, raccolti dalla strada e salvati da due volontarie. Quasi tutti sono malati a causa della gastroenterite (nota anche come panleucopenia) che colpisce i cuccioli e necessitano di cure e molti farmaci. Sono stati trovati abbandonati in scatole di cartone o peggio ancora intrappolati nei motori di qualche auto, in dirupi e vicoli sia a sud che a nord della città. Un continuo miagolare, un grido di aiuto fortunatamente raccolto dalle attiviste Mimma Cucinotta e Giovanna Felis. Due veterane, instancabili e impegnate sul campo, quotidianamente, per soccorrere le colonie feline ma anche i cani randagi. Con grande generosità e slancio, le due colleghe in particolare Giovanna che dispone a casa di uno spazio attrezzato dove offre uno stallo momentaneo per gatti, hanno deciso di ospitare la tribù che necessita di cibo, farmaci per il trattamento delle parassitosi intestinali, prodotti per la pulizia e l'igiene.

«Siamo in seria difficoltà – dicono – abbiamo pubblicato un appello di aiuto concreto sui social per chi volesse dare una mano. È una continua emergenza in particolare in questo periodo dell'anno che è il più critico, quando i gatti sono in calore e figliano molto di più. Una storia infinita anche se non era stato raggiunto mai un livello così alto. Siamo saturi e non possiamo più prendere altri felini. Abbiamo una gattina cieca che è dolcissima. Non sappiamo dove ospitarla. Stiamo cercando un'adozione speciale».

Il problema nasce dal fatto che pochi gatti vengono sterilizzati. Il discorso vale sia per i randagi quanto per quelli domestici. Gli interventi garantiti dal Comune, infatti, non sono sufficienti a coprire il fabbisogno che è continuo. Inoltre ci sono le liste di attesa.

«Aspettare due mesi per sterilizzare l'animale – spiega Mimma – non favorisce il contenimento del fenomeno, poiché nel frattempo continuerà a riprodursi e figliare». Ma si ricorre poco alla pratica della sterilizzazione soprattutto per ragioni economiche. L'intervento costa e non tutti possono sostenerlo soprattutto se si posseggono più gatti. «Anche per noi volontari questo è un problema. Lo puoi fare una volta o due al massimo, ma è chiaro che non puoi occuparti di sterilizzare tutti i gatti che togli dalla strada». In questo momento non è più possibile accogliere segnalazioni per richieste di soccorso, ma solo aiuti per sfamare e curare i cuccioli, nell'attesa che vengano affidati o adottati trovando così una famiglia. Richieste sarebbero arrivate anche da alcune città del Nord e si spera di concretizzarle. La stagione riproduttiva del gatto inizia in primavera con l'allungamento delle giornate, per concludersi in media tra settembre e ottobre. La situazione già grave è destinata solo a peggiorare.

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