Sette anni dopo, si può dire: il viadotto Ritiro è finito. Tutta la parte strutturale del ponte della tangenziale è stata completata. Adesso anche la carreggiata direzione Catania è stata realizzata. Non ci sono più impalcati da poggiare, non c’è più luce fra un pilone e l’altra. Sembra un “miracolo” perché la storia di quest’opera è entrata negli annali, per la lunghezza dei lavori, per i mille intoppi che ne hanno segnato tutta la sua evoluzione. E per dirla tutta quello del Ritiro non è nemmeno un “unicum” visto che stessa sorte nel recente passato hanno avuto i vicini svincoli di Giostra, la via don Blasco e, in misura minore, anche il Porto di Tremestieri.
Ma torniamo in cima al viadotto che domina Giostra. E partiamo dalla fine. L’apertura al traffico, alla luce dell’ultimazione del grosso dei lavori, a questo punto potrà avvenire a luglio. Difficile dire esattamente quando, ma sembrano esserci i presupposti perché non si arrivi al temuto mese di agosto.
Giovedì scorso è stata effettuata l’ultima “posa” di materiale cementizio per la cosiddetta “solidarizzazione”. In poche parole, sono stati uniti il viadotto Ritiro e la rampa di uscita “Giostra” che è adiacente alla struttura che è stata ricostruita in questi ultimi due anni.
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