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Indici generazionali, Messina resta in coda

La classifica nazionale per fasce d’età del “Sole 24 Ore” resa nota durante il Festival dell’Economia di Trento

Soliti dati, solite avvertenze, solite considerazioni. Ogni volta che esce una classifica sui vari aspetti della “Qualità della vita” nelle città e province italiane, occorre sottolineare in premessa che tutto è opinabile, che i parametri utilizzati nelle ricerche sono discutibili, che le aree urbane del Sud sono state sempre, e lo saranno ancora, penalizzate e che, alla fine, chi vede una graduatoria con in testa Sondrio, e Messina al 92esimo posto, può anche dire, «ah, sì?» e continuare a pensare che non cambierebbe mai lo Stretto con la Valtellina...
Ma sono strumenti utili, queste classifiche, ed è per questo che è necessario analizzarle. L’ultima, in ordine di tempo, è stata presentata proprio in questi giorni al Festival dell’Economia di Trento. Si tratta del Report, pubblicato dal “Sole 24 Ore”, sugli “Indici generazionali”. È il “Rapporto sulla Qualità della vita per fasce di popolazione”, dai bambini e ai giovani e agli anziani.
Su 107 province, Messina occupa la 92esima posizione. Al primo posto c’è proprio la lombarda Sondrio, sul podio Ravenna e Trieste, poi nella top ten Gorizia, Udine, Lecco, Aosta, Padova, Siena e Trento. Gli ultimi posti, come sempre, sono riservati a Sicilia, Calabria e Campania, con Crotone fanalino di coda, Palermo al centoseiesimo posto, Catania che precede di una posizione. Quali sono gli indicatori utilizzati per questa speciale graduatoria? Sono ben 12. Si va dai giardini scolastici (quanti metri quadri per persona da 0 a 14 anni nel Comune capoluogo) agli spazi abitativi; da quanti bambini hanno utilizzato i servizi comunali al verde attrezzato; dallo sport al numero di pediatri (e qui Messina è terza...); dalla competenza numerica non adeguata per studenti di terza media alla competenza alfabetica non adeguata; dagli edifici scolastici con palestra alla spesa sociale per famiglie e minori; dai progetti del Pnrr per l’Istruzione ai delitti a danno dei minori (infanticidi, corruzione, atti sessuali e pornografia).

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