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S. Teresa di Riva, dottoressa del “118” dovrà risarcire 37.485 euro per la morte di un paziente

La responsabilità penale è stata accertata da una sentenza ormai definitiva, adesso è stata acclarata anche quella amministrativa.
La Corte dei conti regionale ha infatti condannato al risarcimento dei danni la dott. Ermelinda Cicala, all’epoca dei fatti medico in servizio al Pte-118 di Santa Teresa di Riva, per la morte di Carmelo Giannetto, il 52enne di Furci Siculo deceduto nell’estate del 2014 dopo un malore che lo colpì in casa e i ritardi nei soccorsi.
Due anni fa la Corte d’appello di Messina ha confermato la sentenza di primo grado del 2021 con la quale la dott. Cicala è stata condannata ad un anno e mezzo di reclusione (pena sospesa) per le accuse di omicidio colposo (un anno) e omissione di atti d’ufficio (sei mesi): adesso la Sezione giurisdizionale della Corte dei conti (presidente Anna Luisa Carra, giudici Salvatore Grasso e Raimondo Nocerino) l’ha condannata al pagamento in favore dell’Azienda sanitaria provinciale di Messina della somma di 37.485 euro, oltre rivalutazione monetaria dai singoli esborsi, e al pagamento delle spese di giustizia allo Stato liquidate in 188 euro.
Lo scorso novembre la Procura contabile ha citato in giudizio il medico, difeso dall’avv. Anna Mugnano, chiedendo la condanna al risarcimento all’Asp di 49.980 euro, cifra corrispondente all’esborso sostenuto dall’Azienda sanitaria danneggiata su ordine del Tribunale per pagare la provvisionale da 40.000 euro nei confronti di quattro familiari della vittima.

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