C'è anche lo Stretto di Messina tra i mari esplorati dal regista Igor D'India che porta sul grande schermo il documentario “Abyss Clean Up”. Obiettivo sensibilizzare l'opinione pubblica sul grave fenomeno dell'inquinamento da plastiche. Il regista ed esploratore palermitano D'India da 15 anni ha scelto di mettere la sua arte e la sua passione al servizio dell’ambiente. Prima uscita in Sicilia al Muma di Milazzo il 27 luglio. Un’avventura spettacolare che attraversa i mari italiani, dalla Liguria allo Stretto di Messina, accendendo i riflettori su quei luoghi che, sommersi da decine o centinaia di metri d’acqua, sono diventati vere e proprie discariche sommerse. Il viaggio di “Abyss Clean Up” ha effettuato sullo Stretto una grande impresa, l’esplorazione a 600 metri di profondità, grazie a un “Rov”, robot a comando remoto in grado di effettuare riprese dei fondali e mostrare così la realtà sottomarina. Un momento in cui lo sconforto del vedere tonnellate di rifiuti sommersi e, per ora, irrecuperabili, si alterna alla gioia dello scoprire una natura che si adatta e che regala sorprese. Scoperta infatti proprio nello Stretto la madrepora oculata, un corallo mai censito in fondo allo Stretto.
Il film esordirà sul grande schermo l’8 giugno, alle 19,30 al Cinema Massimo di Torino all’interno del programma del 27esimo Festival Cinemambiente. L’importante rassegna, ospiterà l’opera di Igor D’India nella sezione “Made in Italy” che vede in programma i migliori film italiani dell'anno sull'ambiente. «Forse non tutti lo sanno – racconta Igor D’India – ma i fondali dei nostri mari e dei nostri fiumi si trasformano spesso, loro malgrado, in sconfinate discariche di rifiuti. Un problema enorme, i cui effetti sono ancora allo studio dei ricercatori.”.
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