È scattato un arresto nell’àmbito dell’indagine sulla truffa del finto carabiniere messa in atto venerdì pomeriggio a S. Teresa di Riva.
L’uomo finito in manette è stato intercettato, poco dopo i fatti denunciati da una delle vittime, dai militari dell’Arma della locale Stazione e della Compagnia di Taormina.
A finire nei guai è stato un 22enne di nazionalità romena, domiciliato a Catania, arrestato per i reati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali, e ieri il giudice del Tribunale di Messina, davanti al quale è comparso, ha convalidato l’arresto, applicando a suo carico l’obbligo di firma dinanzi ai carabinieri.
Il giovane sarebbe però anche sospettato di essere l’autore della truffa alla coppia di anziani avvenuta nella frazione Fautarì, dove sarebbe giunto nel primo pomeriggio di venerdì a bordo di una Fiat “Panda” bianca noleggiata a Catania, restituita ieri all’ora di pranzo ai titolari dell’attività, presentandosi come carabiniere e raccontando che la figlia delle vittime aveva causato un incidente stradale nel quale era rimasta ferita un’altra persona, finita in coma. L’uomo, ma sulle sue responsabilità si attende l’esito delle indagini, avrebbe quindi chiesto dei soldi che sarebbero serviti per pagare l’avvocato per la difesa della congiunta e gli anziani, visibilmente preoccupati, hanno racimolato tutti i contanti che avevano in casa, una somma pari complessivamente a 21.000 euro, oltre ad alcuni oggetti in oro, consegnando tutto al falso carabiniere, che nel frattempo ha invitato l’anziano a recarsi in caserma per sbrigare varie formalità. Richiesta, questa, probabilmente fatta per rafforzare la veridicità del racconto, con una variante al classico modus operandi adottato finora.
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