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Taormina: fiumi di soldi per Palazzo Corvaja, ma nessuno sa ancora cosa diventerà

L’opposizione: fare un passo indietro e dare il giusto valore

Fare marcia indietro e utilizzare lo storico edifico per ospitare il Museo civico dell’antica città di Taormina.
È la richiesta che la minoranza consiliare rivolge all’Amministrazione comunale, con una mozione sottoscritta dai consiglieri Marcello Passalacqua, Nunzio Corvaia, Andrea Carpita, Lucia Gaberscek e Maria Rita Sabato per decidere le sorti di Palazzo Corvaja, immobile risalente alla fine del XIII secolo dove sono in corso di esecuzione gli ultimi interventi voluti dal Comune per riconsegnarlo alla città.
L’opposizione ha presentato a Palazzo dei Giurati una mozione rivolta al consiglio comunale, con la quale si chiede di impegnare la Giunta ad annullare l'atto di revoca adottato dall’esecutivo del sindaco Cateno De Luca e riportare in vita la convenzione sottoscritta tra il Comune di Taormina e il Parco archeologico Naxos-Taormina per realizzare il museo dedicato alla storia di Taormina, oltre che rivedere, ed eventualmente rinegoziare, con possibili modifiche migliorative, i patti sottoscritti secondo gli intendimenti dell’attuale Amministrazione e tenere nella dovuta considerazione la proposta. Proposta che viene ampiamente condivisa da una larga parte della popolazione residente, ovvero accogliere all'interno di Palazzo Corvaja gli spazi espositivi per ripercorrere la vita della città del Centauro.

«Le motivazioni addotte nella delibera di revoca (cessione dell'immobile alla Regione, spese elevate ed altro) risultano infondate e prive di riscontro - evidenzia la minoranza taorminese - in considerazione degli atti sottoscritti e per nulla persuasive nella loro logica. Inoltre non è stata chiaramente indicata una nuova destinazione d’uso e, soltanto in un secondo momento, il sindaco avrebbe dichiarato l'intenzione che Palazzo Corvaja possa divenire la nuova sede di un ipotetico casinò municipale, ma si tratta di un edificio storico, concepito e realizzato con scopi abitativi, senza parcheggio adiacente e uscite di sicurezza, non ristrutturabile al suo interno (per vincoli monumentali) e privo dei requisiti base fondamentali per la nuova eventuale destinazione d'uso proposta».

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