Impianti sportivi a Messina, fischio d’inizio: a giorni il via ai lavori allo stadio "Giovanni Celeste"
Un mese al fischio d’inizio, poi un’estate per arrivare al traguardo. Fra maggio e giugno scatteranno una lunga serie di interventi negli impianti sportivi messinesi. Quelli attesi da anni, quelli che possono riqualificare le strutture che ogni giorno ospitano migliaia di giovani e meno giovani che nello sport hanno trovato una loro “dimensione”. Dall’iconico Giovanni Celeste, al palazzetto di Mili, dal Pattinodromo del Cep, alla palestra di Mili sono tutti impianti pronti a sbarcare in questo millennio in fatto di comfort, servizi e anche sicurezza che spesso è stato l’ostacolo più grande alla piena fruibilità.
Il Celeste: tornerà a disposizione della città
Il “Celeste” è lo stadio più amato dai messinesi over 20. E non meritava di essere trasformato in un rudere dal fascino nostalgico. Con due milioni, al netto del ribasso d’asta, il consorzio “Santa Chiara” di Favara renderà l’impianto di via Oreto finalmente riutilizzabile. Non sarà il catino dei 20mila spettatori stipati in ogni dove degli anni 80 e 90, ma sarà una struttura utilissima per la città. Il progetto definitivo è stato presentato diversi fa, quello esecutivo ad aprile. Ha superato tutti i vagli e le verifiche. «Siamo pronti per la consegna dei lavori», dice l’assessore allo sport Massimo Finocchiaro che con il suo esperto Francesco Giorgio sta seguendo tutti i vari “file” delle strutture. «È solo questione di giorni», ribadisce. Con un paio di milioni non sarà interamente ristrutturato ma di certo aperto al pubblico. Infatti sarà rimessa in condizioni di decoro e sicurezza la tribuna coperta che potrà ospitare poco più di 2000 spettatori. Nella parte più bassa della tribuna, quella con la rete dalla quale si seguiva la partita cercando di sbirciare il campo fra una testa e l’altra, verrà realizzata una grande vetrata per separare il terreno di gioco da un punto di ristoro che nascerà proprio nella pancia della tribuna. L’obiettivo è quello di rendere la struttura utilizzabile sette giorni su sette, per vedere gli allenamenti, come punto di ritrovo. Sarà leggermente spostato il campo di gioco, più verso la tribuna coperta, mentre le panchine verranno rimosse e posizionate sotto la gradinata. L’omologazione per la serie D, potrebbe essere il traguardo. Sotto la curva sud, invece, saranno rinnovati gli spogliatoi e soprattutto sarà aperto una spazio per altre discipline come il volley e il basket realizzando una palestra funzionale e coperta. Poi c’è il tema del fondo di gioco. Nei 2 milioni non c’era capienza per passare al sintetico che è la soluzione scelta. Ma il Comune con il ribasso d’asta dell’appalto del Pnrr vorrebbe trovare i fondi che servono. Un’istanza è stata presentata in tal senso e a Palazzo Zanca c’è fiducia sul fatto che quei soldi possano saltare fuori da lì piuttosto che dal bilancio. Ma sempre entro un mese partiranno i lavori per il palazzetto di Mili. Un “work in progress” che prosegue da una dozzina di anni con consegne parziali e sacrifici di chi lo utilizza. Con circa 700mila euro sarà finalmente resa fruibile tutta la parte esterna della struttura. Risolto il nodo viabilità con Anas per l’immissione sulla Statale, anche il resto del percorso e i parcheggi non saranno più trazzere. E poi l’illuminazione altra grande assente. Per il momento nessun altro intervento all’interno del palazzo, che ha sempre una tribuna di “fortuna”, ma presto potrebbero esserci novità legate ai fondi per l’efficientamento energetico del Pn Plus Metro. Stessa attesa per il PalaTracuzzi, fresco di ricostruzione del parquet, per il Russello e per la Juvara. «Questo sarà l’anno zero dell’impiantistica sportiva – conclude Massimo Finocchiaro –. Dopo la programmazione è tempo di far partire i lavori».