Persone “smaniose” di diventare cittadini di Forza d’Agrò, a ridosso delle elezioni amministrative.
Un fenomeno che, nel borgo collinare, si ripresenta ogni cinque anni e che, puntualmente, rischia, è questa una delle ipotesi, di condizionare il voto.
E anche in questa tornata, che vedrà le urne aperte l’8 e il 9 giugno prossimi per il rinnovo di sindaco e consiglio comunale, la “transumanza” è in corso da mesi.
Dall’1 gennaio al 30 aprile, infatti, sono state presentate al Comune ben 110 pratiche per il trasferimento di residenza, per un totale di 133 persone, di cui 44 già definite: una numero spropositato per un piccolo centro, che conta circa 700 elettori senza considerare gli iscritti all’Aire.
Nomi e indirizzi alla mano, abbiamo girato per il centro di Forza d’Agrò e nella frazione Scifì per verificare se effettivamente queste persone abbiano la propria dimora abituale, come recita il codice civile, lì dove indicato all’atto della richiesta della residenza. Ma di riscontri non ne abbiamo trovati molti. Le vie e i numeri civici indicati nelle liste elettorali corrispondono in diversi casi ad abitazioni chiuse e inutilizzate da tempo, dove non vi sono segni di una permanenza continua o comunque recente, fino al caso limite che si è presentato a Scifì. Nella frazione, infatti, quattro persone hanno chiesto di avere la residenza in un immobile che però è un… pollaio: sì, proprio così, un rudere fatiscente al piano terra, senza tetto, con all’interno gabbie e galline, dove sarebbe impossibile vivere per chiunque. Eppure i quattro aspiranti forzesi, provenienti da tre comuni diversi, dichiarano di dimorarvi stabilmente.
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