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Sant'Agata di Militello, dal femore rotto alla morte: aperta un'inchiesta sul calvario di una 83enne

A chiedere che sia fatta piena luce su quanto accaduto sono stati i due figli della donna, con un esposto presentato alla Procura della Repubblica di Patti

È stato un calvario lungo due mesi quello patito da una 83enne residente a Sant’Agata Militello, cominciato con la frattura di un femore a seguito di una caduta in casa e finito tragicamente col decesso. Nel mezzo due accessi in Pronto soccorso, un intervento chirurgico, la degenza in una Rsa e l’ultimo ricovero in ospedale.
A chiedere che sia fatta piena luce su quanto accaduto sono stati i due figli della donna, con un esposto presentato alla Procura della Repubblica di Patti che ha aperto un fascicolo, al momento a carico di ignoti, con l’ipotesi di responsabilità colposa per morte in àmbito sanitario.
Il sostituto procuratore Alice Parialò ha disposto l’esecuzione dell’autopsia, eseguita nei giorni scorsi nella camera mortuaria dell’ospedale “Barone-Romeo” di Patti dove, il 18 aprile scorso, la donna è deceduta.
A svolgere l’esame autoptico il medico legale messinese Giovanni Andò, alla presenza del consulente medico di parte Giovanni Crisafulli, nominato dalla famiglia che è rappresentata dall’avvocato Massimiliano Fabio.
Nell’esposto i figli hanno raccontato il lungo percorso di sofferenza della madre, cominciato il 13 febbraio con la caduta all’interno dell’abitazione nella quale la donna ha riportato la frattura femorale.
Dopo essere stata trattata al Pronto soccorso di Sant’Agata Militello, la paziente è giunta alla clinica COT di Messina dove, il 19 febbraio, è stata sottoposta ad intervento chirurgico.

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