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Il piano delle energie rinnovabili dell'ONU ha una mente italiana: è Francesco La Camera, ex studente dell’università di Messina

La Camera guida dal 2019 l’Irena, l’International Renewable Energy Agency, l’agenzia Onu che si occupa di sviluppare i progetti di energia rinnovabile

Il piano di sviluppo delle energie rinnovabili portato avanti dalle Nazioni Unite ha una mente italiana: Francesco La Camera. Laureato in scienze politiche all’università di Messina, analista economico in passato a livello ministeriale, La Camera guida dal 2019 l’Irena, l’International Renewable Energy Agency, l’agenzia Onu che si occupa di sviluppare i progetti di energia rinnovabile, che vanno da quella solare a quella che sfrutta il vento, fino alle bioenergie e l’idroelettrica.

«Non ci sono difficoltà a convincere i governi ad adottare queste energie rinnovabili - spiega La Camera al magazine delle Nazioni Unite - ma quando si tratta di passare dagli impegni all’azione c'è sempre qualche ritardo». «Tutti i Paesi - aggiunge - hanno preso impegni. Abbiamo lavorato con il presidente del Kenya William Ruto per creare una partnership che punti ad accelerare lo sviluppo delle energie rinnovabili in Africa».

«Ora - continua - sono sette i Paesi africani coinvolti, Kenya incluso, insieme a Danimarca, Germania e Stati Uniti, oltre a Emirati Arabi. Questo è l’esempio di come stiamo provando a ridisegnare il panorama della cooperazione internazionale. Stiamo cercando di dare a questi Paesi la possibilità di creare loro stessi piani per alimentare le energie rinnovabili». L’Africa, spiega il direttore di Irena, è probabilmente la «centrale elettrica di energie rinnovabili più grande al mondo» ma manca di infrastrutture per «portarne i frutti alla popolazione» ma che «può essere di beneficio anche al resto del mondo».

«Le infrastrutture - sottolinea - come porti, condotte e impianti civili sono decisive». Alle Mauritius La Camera ha visto nascere il progetto di energia verde più interessante. «Quell'intervento mi ha colpito molto - spiega - il nostro supporto ha portato all’installazione di pannelli di energia solare nelle abitazioni, in edifici privati e in quelli pubblici, una cosa che sta cambiando il panorama». «Dobbiamo abbattere le barriere - conclude - se davvero vogliamo portare a termine la transizione dai combustibili fossili, così come emerso dal summit sul cambiamento climatico Cop28 di Dubai pochi mesi fa».

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