Una conferma sostanziale e ferrea della legittimità delle procedure intraprese nel lungo e dibattuto iter per la gestione del servizio idrico integrato di Messina, arriva dal Tribunale amministrativo regionale di Catania con il rigetto in blocco dei ricorsi proposti da 16 comuni messinesi, città capoluogo compresa. Un contenzioso che si trascina da mesi, quando, a cavallo della scorsa estate, furono i vari commissari ad acta regionali a sostituirsi ai consigli comunali inadempienti approvando l’adesione alla costituenda società a partecipazione mista pubblico-privata “Messinacque spa”.
Delibere e atti connessi, propedeutici e consequenziali, che le amministrazioni hanno impugnato lamentando violazioni ed eccessi di potere, chiedendone l’annullamento poiché in difetto dei presupposti per il commissariamento ed in contrasto con decisioni già assunte dagli stessi consigli comunali e dall’Assemblea Territoriale Idrica.
Al Tar si erano rivolte in particolare le amministrazioni di Messina, San Pier Niceto, San Filippo del Mela, Letojanni, Montagnareale, Mistretta, San Piero Patti, Librizzi, Montalbano Elicona, Galati Mamertino, Tortorici, Ali Terme, Saponara, Falcone, Oliveri e Condrò, con l’Ati Messina rappresentata dagli avvocati Fabrizio Tigano e Antonino Criscì e la Regione dall’Avvocatura Distrettuale.
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