Le candidature presentate ufficialmente a Palazzo Zanca sono tre. Almeno qualcosa si muove. Adesso scatterà l’iter per nominare da parte del Comune una figura fondamentale come quella del Garante dei detenuti, che ufficialmente si chiama “Garante dei diritti per le persone private della libertà” e colmare l’ennesimo vuoto che si trascina da tempo in un settore fondamentale delle istituzioni e della società civile, che per altro dovrebbe guardare anche alla lotta alla mafia e alla criminalità organizzata. Ma sono argomenti che sembrano non interessare molto l’attuale amministrazione.
È stato il consiglio comunale, con una delibera addirittura del settembre 2016, ad approvare il relativo regolamento e l’istituzione di questa figura, che risponde ad un’esigenza prevista dalla legge n. 14 febbraio del 2009, che segue “... i principi costituzionali finalizzati alla piena realizzazione dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive delle libertà personali o a trattamento sanitario obbligatorio”.
Una figura che dev’essere scelta “fra persone di indiscusso prestigio e di notoria fama nel campo delle scienze giuridiche e sociali, dei diritti umani, ovvero delle attività sociali degli istituti di prevenzione e pena, nei centri di servizio sociale del terzo settore e nelle strutture sociali degli enti locali finalizzati al reinserimento sociale e lavorativo dei soggetti interessati, in modo da garantire la massima probità, indipendenza, obiettività e competenza”.
Fino ad oggi però da quel settembre 2016 in concreto non è stato fatto nulla. Nel 2022 ci fu una sola candidatura per questa figura, ma poi le dimissioni dell’allora sindaco De Luca bloccarono l’iter.
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