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Milazzo, scempio al Capo: incendiati i pini marittimi

Fortunatamente, il fuoco era abbastanza debole da non espandersi in maniera totalmente distruttiva e senza che ci fosse la necessità dell’intervento dei vigli del fuoco, ma comunque in grado di bruciare i rami cadenti dei pini.

«Siamo affranti». Questo lo stato d’animo di Enzo Scaffidi, presidente dell’associazione “Il Giglio”, che fa capo a “Gigliopoli”, e dei suoi collaboratori, all’indomani del vile atto che l’associazione ha subito. Qualche giorno fa, nel cuore della notte, intorno alle 4, qualcuno si è introdotto nel cosiddetto “Giardino del vento”, vicino al Covo degli dei, ed ha appiccato il fuoco, mandando in rovina ben sei pini marittimi.
Un atto scellerato che ha distrutto alberi che erano lì da oltre trent’anni e che avevano raggiunto una conformazione anche molto caratteristica, a conca, grazie all’azione del vento, particolarmente accentuato in quel punto per la vicinanza al mare. In realtà, il rivolo di fumo era già stato notato il giorno prima del ritrovamento dal presidente dell’Area marina protetta Capo Milazzo, Giovanni Mangano, sempre vigile nel mantenere quei luoghi tutelati e sicuri «e, proprio per questo motivo – racconta Enzo Scaffidi – erano state installate due telecamere in quel terreno perché spesso nel tratto di mare sottostante il giardino, sono stati scoperti dei pescatori di frodo. Si tratta di un fazzoletto di terra di circa due ettari sorvegliato e per nulla lasciato all’incuria, grazie alla stretta collaborazione che unisce Gigliopoli all’Area marina protetta». Fortunatamente, il fuoco era abbastanza debole da non espandersi in maniera totalmente distruttiva e senza che ci fosse la necessità dell’intervento dei vigli del fuoco, ma comunque in grado di bruciare i rami cadenti dei pini.

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