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Messina, il mistero dei 5 cadaveri nelle acque del Tirreno: in tre indossavano un giubbotto salvagente

Trovati in appena un mese: impegnate tre procure

Il mistero dei cinque cadaveri ritrovati nelle acque del Tirreno in appena un mese occupa ben 4 Procure. Tre uomini sono stati ritrovati a largo delle Eolie, due nei pressi di Vulcano e uno vicino Filicudi. Un altro corpo è stato rinvenuto a Rodia e l’ultimo a Sorrento, in Campania, qualche giorno fa.
Vi sono punti in comune che farebbero pensare ad un unico naufragio. Tre dei cinque cadaveri ritrovati indossavano un giubbotto salvagente di colore rosso e avevano dei tatuaggi. Un dragone, una ragnatela e uno scorpione sul corpo recuperato tra Patti e Vulcano che sembrerebbe avere la pelle chiara. Una fiamma e delle lettere sulla spalla, invece, del cadavere ritrovato a Filicudi.

Per cercare di risalire al momento del naufragio e al luogo i magistrati delle 4 Procure coinvolte stanno lavorando alacremente. È stato effettuato anche un sopralluogo, nei giorni scorsi, dai magistrati di Patti, con un elicottero della Guardia Costiera che ha sorvolato il Tirreno. Diverse le ipotesi ma nessuna certezza se non quella di un traffico illecito, che potrebbe spaziare dalla droga al traffico di armi senza tralasciare il traffico di migranti, ipotesi più accreditata. La certezza di trovarsi di fronte ad una tragedia provocata da comportamenti illeciti sta proprio nella mancanza di denunce di scomparse o naufragi.

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