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Messina ha un mare in cui tuffarsi

L’analisi dei dati sulla balneazione lungo i 55 km di costa alla luce degli interventi del’Asp, del Comune e della Regione

Anche se formalmente partirà solo il primo maggio si può dire che la stagione estiva è già avviata da un paio di settimane. Negli stabilimenti balneari, nei lidi, fervono i preparativi e soprattutto nel weekend, approfittando delle temperature spesso già estive, in tanti hanno iniziato a prendere la tintarella. Quanto al bagno evidentemente ancora non per tutti sono maturi i tempi visto che l’acqua resta piuttosto fredda soprattutto sullo Ionio.
A proposito di mare, in questi giorni sono intervenuti sia la Regione che il Comune per determinare quali siano le aree nelle quali a Messina è possibile la balneazione. E allora proviamo a fare un po’ di approfondimenti rispetto alle condizioni delle acque del litorale cittadino. In totale sono 55 i chilometri di coste ed in questo momento sono circa 18 quelli che non sarebbero utilizzabili per fare il bagno. Ma questo non vuol dire che le acque, in quei punti siano inquinate, anzi. La situazione in fin dei conti è migliore di come possa apparire ad una prima lettura. Un’analisi più approfondita può darci i dettagli dei divieti di balneazione. Il 20% di quei 55 km, cioè 11 km sono ad appannaggio dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto e per le attività che vengono svolte ( in particolare legate alla navigazione) in quella parte del litorale è vietato fare il bagno, anche se l’acqua fosse trasparente come alle Maldive. Si tratta dei quasi 9 km che vanno dal torrente Portalegni (quello che passa sotto la via Cannizzaro) fino all’altezza via Brasile. Sono quelli lungo i quali si svolge gran parte dell’attività portuale della città, dai moli storici a rada San Francesco. Si aggiungono i 1400 metri di costa fra Tremestieri e Larderia dove sorge il porto a sud e c’è il cantiere di quello nuovo. Per finire ci sono altri 630 m di costa vietati e che sono quelli che vanno dal mare di fronte all’ex ospedale Margherita fino a 100 m al nord del torrente Annunziata. Per dirla tutta compaiono anche nella lista dei litorali inquinati, ma il punto di prelievo è lo stesso che ha dato il via libera la spiaggia del Ringo e quindi il divieto è più che altro legato alla competenza e alla fascia di rispetto della foce del torrente Annunziata.

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