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A Messina “morte” e “resurrezione” di un pensionato Inps: senza pensione perché risultava deceduto ma...

Morto ma solo per l'Inps che ha stoppato la sua pensione. Dal mese di marzo un settantanovenne non percepisce più la sua pensione maturata dopo 40 anni di lavoro, 20 dei quali al Comune prestato in uno dei Quartieri come commesso addetto allo smistamento della posta.
Per l'Inps infatti è passato a miglior vita. Ma a morire, in realtà, nel mese di dicembre – errore che avrebbero ammesso anche allo sportello –, è stato un suo omonimo. Così Luciano Magazzù, tifosissimo del Messina (ma non sa se riuscirà ad acquistare il biglietto della prossima partita casalinga), è rimasto in bolletta. Ad aiutarlo parenti ed amici. Il paradosso è che continua a percepire l'assegno di invalidità, circa 250 euro, ottenuto dopo gli accertamenti della commissione medica ed erogato dall'Inps. Morto, dunque, per la pensione principale, circa 900 euro, vivo per la pensione di invalidità.
«Al mio omonimo auguro l'eterna pace. Quella che io in terra mi sono visto tolta per un errore. Allo sportello – racconta sconsolato – mi hanno detto che ci vogliono dei tempi tecnici. Ma io di tempo non ne ho. Devo fare la spesa tutti i giorni. Non ho nulla da parte. Sono andato avanti con 1000 euro che mi hanno prestato gli amici. Ma non posso chiedere altri soldi. Non posso fare la questua ogni mese».
Secondo i tabulati dell'Istituto di previdenza diretto da Gaetano Minutoli all'appello mancano effettivamente tre mesi. C'è stata la sospensione in attesa di accertare ogni cosa. «Mi sono rivolto a voi- spiega facendosi serio Magazzù – perché vedo il Tg di Rtp ogni giorno e leggo regolarmente la Gazzetta da quando sono giovane. Credo che solo voi possiate aiutarmi». Magazzù riesce anche a sorridere di questa situazione e fa gli scongiuri: «Spero che questo episodio mi allunghi la vita. Allo sportello quando sono andato a chiedere spiegazioni e ho mostrato il mio codice fiscale (se qualcuno avesse controllato bene non avrebbero sbagliato) hanno anche sorriso di questa situazione e forse anch'io in un primo momento. Ma adesso come faccio a sorridere con pochi euro a disposizione? I vivi mangiano ogni giorno e io sono vivissimo...».
E dopo la segnalazione avvenuta durante il Tg di Rtp, il caso è stato risolto. Il direttore dell'Inps Gaetano Minutoli, che ha avviato ogni verifica del caso immediatamente, spiega che l'errore non riguarda la sede locale ma il flusso informatico di Roma. «Ho già disposto che vengano liquidate in tempi immediati le tre mensilità che mancano all'appello. Dal prossimo mese invece sarà accreditata di nuovo regolarmente la pensione». Minutoli fa sapere che telefonerà al pensionato per spiegargli ogni cosa. Luciano Magazzù insomma da oggi per l'Inps è... risorto.

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