A Messina si rischia la “paralisi giustizia”: "Cronica inadeguatezza delle piante organiche"
Un grido d’allarme molto chiaro e netto venuto dal mondo della giustizia e dell’avvocatura messinese. Le criticità croniche degli organici che rischiano di paralizzare tutto anche in vista del ponte sullo Stretto e dell’aumento impressionante del contenzioso. La costante e colpevole sottovalutazione del ministero della Giustizia e del Csm verso le esigenze di un territorio molto vasto, frastagliato e complesso come quello dell’intera provincia peloritana. La recente visita a Messina e Patti del vice presidente del Csm Fabio Pinelli e dei consiglieri Felice Giuffré e Rosanna Natoli, ha messo per l’ennesina volta sul piatto il “disastro giustizia”, che si ripercuote in maniera incontrovertibile sui cittadini, cioé su chi dovrebbe ricevere decisioni rapide se si rivolge a questo mondo. Vale la pena quindi di entrare più nel dettaglio sulla relazione che il presidente della Corte d’appello di Messina Luigi Lombardo ha consegnato al vicepresidente Pinelli, per comprendere come la situazione rischia realmente di precipitare se non si adotteranno misure straordinarie per la dotazione organica dei magistrati. Non bastano più i “contentini” di uno o due posti assegnati, ma ci vogliono ingressi massicci per fronteggiare la situazione legata al ponte sullo Stretto. Vediamo quindi alcuni passaggi principali della relazione del presidente Lombardo.
Uffici in sofferenza
Gli Uffici giudiziari di Messina sono da sempre in sofferenza, innanzitutto per il ridotto numero dei magistrati che compongono le loro piante organiche. Per dimostrare quanto dico, è sufficiente un paragone con la vicina Reggio Calabria. Il distretto di Reggio Calabria ha una popolazione residente pari a 550 mila abitanti. La sua Corte di Appello ha 32 consiglieri; il Tribunale 56 giudici. Il distretto di Messina ha una popolazione residente di 620 mila abitanti. La sua Corte di Appello ha 21 consiglieri; 11 in meno rispetto a Reggio Calabria. Il suo Tribunale ha 42 giudici; 14 giudici in meno di Reggio Calabria. Il distretto di Messina è sempre stato un distretto discriminato sul piano degli organici. Eppure il territorio della provincia di Messina per criminalità organizzata non è secondo a nessuno. Anzi il territorio del distretto è il crocevia delle mafie del sud Italia, in esso incrociandosi la mafia palermitana, la mafia catanese, la ’ndrangheta e la mafia autoctona. È urgente, perciò, un adeguamento degli organici degli uffici agli standards delle altre Corti, per poter affrontare adeguatamente le sfide della giurisdizione. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina