I giudici del Tribunale di Barcellona, presidente Antonino Orifici, componenti Anna Elisa Murabito e Silvia Maria Spina, hanno riconosciuto colpevoli tutte le tre persone accusate di detenzione illecita di armi comuni da sparo e clandestine, porto abusivo d’arma e ricettazione delle stesse. Si tratta delle tre persone che il 12 febbraio 2023 furono arrestate a seguito di ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip Giuseppe Sidoti, su richiesta della pm Dora Esposito. Un provvedimento emesso nell'ambito di una inchiesta in cui sono stati coinvolti tre cacciatori di cinghiali, tutti privi di porto d'armi, finiti agli arresti domiciliare con il braccialetto elettronico, i quali adesso sono stati così condannati, ritenuta la continuazione: la pena di 2 anni e 4 mesi di reclusione e 1.600 euro di multa per Filippo Pietrafitta, 71 anni di Mazzarrà Sant'Andrea, noto per essere stato presidente di una squadra di ciclisti nella quale ha iniziato la carriera di corridore Vincenzo Nibali; la pena di 3 anni ed 1 mese di reclusione per Filippo Antonino Pietrafitta, 24 anni di Furnari; mentre la pena minore di 1 anno e 8 mesi di reclusione ed una multa di 4.000 euro per Alfio Antonio Buemi, 53 anni anni, residente a Novara di Sicilia, di fatto domiciliato a Terme Vigliatore, per il quale la pena è stata sospesa. Lo stesso Alfio Antonio Buemi è stato infatti assolto da un secondo reato che si riferiva ad una ulteriore battuta di caccia.
I tre sono difesi rispettivamente dall'avvocato Corrado Correnti i primi due imputati; mentre Buemi, che da ieri ha potuto lasciare i domiciliari, è stato assistito dagli avvocati Giovanni Cicala e Fabio Catania i quali hanno annunciato ricorso in Appello.
Restano invece ai domiciliari Filippo Pietrafitta e Filippo Antonino Pietrafitta.
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