Ogni mattina il pendolare di un centro collinare si sveglia con un dubbio: troverò l’autobus per arrivare a scuola o al lavoro? E pomeriggio riuscirò a tornare a casa?
Molto spesso la risposta è no, perché da circa un anno le comunità delle valli d’Agrò, del Savoca e del Nisi sono costrette a convivere con i disservizi del trasporto pubblico locale gestito dall’Azienda Siciliana Trasporti, con corse cancellate dalla sera alla mattina.
I sindaci hanno fatto sentire più volte la loro voce protestando con i vertici aziendali e con la Regione siciliana, ma la situazione non è cambiata e, ieri mattina, sono scesi in piazza a protestare con un sit-in in piazza Mercato a S. Teresa di Riva. Sit-in al quale hanno preso parte gli amministratori di 11 comuni della provincia ionica: Antillo, Casalvecchio Siculo, Fiumedinisi, Forza d’Agrò, Furci Siculo, Limina, Pagliara, Roccafiorita, S. Alessio Siculo, S. Teresa di Riva e Savoca.
Assente, invece, la cittadinanza, la più penalizzata dalla riduzione del servizio.
«Mancano sistematicamente le corse verso l’entroterra con difficoltà enormi per gli utenti - ha detto Marco Saetti, sindaco di Casalvecchio - siamo scesi in piazza per denunciare le difficoltà e chiedere risposte a chi deve darcele. Siamo davanti ad una grave inadempienza e ad una grande insensibilità nei confronti dei cittadini e delle comunità, un degrado inaccettabile - ha aggiunto - continueremo la nostra lotta e speriamo di trovare accanto a noi sempre più persone e sempre più attenzione, perché è un problema per le comunità e incide negativamente sulle possibilità di sviluppo del territorio: senza la mobilità, garantita anche dalla Costituzione, queste terre verranno ulteriormente abbandonate».
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