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Messina, quando Providenti sorrise al “gran rifiuto” di Scalfaro

Franco Providenti fu eletto sindaco di Messina dopo le consultazioni amministrative del 12 giugno 1994, le prime ad elezione diretta. Si insediò il primo luglio del 1994 e restò in carica sino al maggio 1998. Della sua Giunta, fecero parte Lia Fava, Enza Sofo, vicesindaca, Luigi Beninati, Maria Luisa Callisto, Gaetano Giunta, Francesco Puglisi, Francesco Riggio e Antonio Barone. Quella Giunta fu anche la prima ad applicare le norme per la nomina degli esperti che furono Marcello Scurria, Caterina Musolino, Tonino Colomban, Antonino Campagna, Gaetano Silvestri e Daniele Ialacqua. Successivamente entrarono in Giunta prima Ugo Scrima e Lina Panella, poi Peppino Mangiapane, Antonio Saitta e, infine, Rita Todaro.
Tra i tanti avvenimenti che caratterizzarono quella sindacatura si registrò ad un anno dalla fine del mandato, l’episodio del cosiddetto “cortese/gran rifiuto” che fece rimbalzare sulle pagine dei giornali e sui “take” delle agenzie di stampa, la non accettazione da parte del presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, dei "regali” predisposti dall’Amministrazione comunale a palazzo Zanca, l’8 marzo 1997 in occasione della sua visita a Messina.

Scalfaro giunse a Marisicilia con un elicottero e da qui a bordo del “Raffaele Paolucci”, prima vera e propria idroambulanza in dotazione alla Marina militare, approdò alla sede a mare della Capitaneria di porto. Ad accoglierlo, assieme al presidente della Regione Siciliana, Giuseppe Provenzano, al sottosegretario Angelo Giorgianni e al prefetto Antonio Daloisio, fu proprio il sindaco Providenti. Poi, l’incontro, a Palazzo del Governo, con i 108 sindaci della provincia e i rappresentanti sindacali e sociali.

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