Sarà lo stesso ideatore del nuovo porto di Reggio Calabria a disegnare la terza vita della Zona falcata. Un segno del destino che, almeno lui, vuole che queste due sponde siano simbolicamente unite da una progettazione fatta dalla stessa mano. Al di là delle suggestioni, c’è l’affidamento all’Atelier(s) Alfonso Femia s.r.l. dell’omonimo architetto di Taurianova, della progettazione di fattibilità tecnica ed economica finalizzata alla riqualificazione della Falce.
Si tratta di una gara d’appalto avviata dall’Autorità di Sistema portuale dello Stretto (rup Roberta De Clario, coordinamento del dirigente tecnico Massimiliano Maccarone) ai primi di ottobre ed affidato all’agenzia pubblica Invitalia per la gestione della gara che, sei mesi dopo, è arrivata alla conclusione con la comunicazione del vincitore sui dieci studi che avevano partecipato alla competizione.
Adesso scatteranno le verifiche amministrative utili ad avviare la fase di contrattualizzazione che, salvo appendici sull’esito della gara, potrebbe arrivare in un mese. A quel punto scatteranno i cinque mesi in cui i professionisti dovranno preparare il documento di progettazione con cui l’Adsp, guidata dal commissario Antonio Ranieri, potrà andare a gara d’appalto integrato, cioè con la progettazione esecutiva e la realizzazione delle opere. In realtà per il gruppo di lavoro di Alfonso Femia (ci sono anche Deerns Italia, arch. Michelangelo Pugliese, OpenFabric, Engeko, R2M Solution, studio geologico Graziano e Masi) dovrà lavorare a due distinte attività. Quella della progettazione della bonifica della zona industriale inquinata e quella della riqualificazione delle aree per la restituzione ad usi urbani come previsto dal piano regolatore portuale.
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