
I Consigli nazionali degli Ordini degli ingegneri e dei geologi hanno costituito due appositi Gruppi di lavoro dedicati allo studio, all’analisi e all’approfondimento delle tematiche legate al Ponte. E in un recente incontro con il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, hanno chiesto un confronto con la società “Stretto di Messina”, pronti ad offrire il proprio contributo durante questa importante fase della progettazione esecutiva.
A presiedere il Gruppo nazionale degli ingegneri italiani è il prof. Edoardo Cosenza, il quale – curiosità politica abbastanza significativa – è anche assessore alle Infrastrutture al Comune di Napoli, in una Giunta, quella guidata dal sindaco Gaetano Manfredi, composta dal Pd, dal M5S, da Sinistra italiana e dai Verdi. Come è stato detto e scritto, «tutti i partiti che quotidianamente fanno la guerra al progetto del Ponte sullo Stretto». Ebbene, Cosenza, uno dei massimi esperti internazionali di Ingegneria strutturale, ha definito il progetto del collegamento stabile «un’opera modello» e, come ha dichiarato al “Sole 24 Ore”, «finalmente anche in Italia si usa l’impalcato “Messina type”».
Il “Messina type” è il modello che è stato utilizzato per la costruzione di tutti i Ponti più recenti al mondo, da quello sui Dardanelli in Turchia, al “Braila” in Romania, fino a quello attualmente in fase di realizzazione (e che batterà ogni record dei Ponti sospesi) in Cina. «Il progetto definitivo – ha ribadito Cosenza – è datato ma era molto robusto già all’epoca e usufruisce dell’esperienza di tanti che nel mondo già stanno usando le tecnologie ipotizzate all’epoca. Si tratta dell’impalcato Messina già usato in altri luoghi del mondo tra cui anche per il Ponte attualmente più lungo del mondo, quello sullo Stretto dei Dardanelli». E in merito alle 68 raccomandazioni del Comitato scientifico, ha risposto così: «Nessuna preoccupazione. I rilievi del Comitato si riferiscono ad aggiornamenti di un progetto che risale ad anni passati. Tutto qui».
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17 Commenti
Nick
29/03/2024 07:23
Caro direttore,siccome l'ing. Cosenza è di centrosinistra ed è un luminare dell'ingegneria il ponte si deve fare,no perché distrugge un parco naturale che è lo stretto di Messina che da millenni esiste e che devono essere i cittadini delle due sponde a decidere e no il sig. Salvini che vuole fare il fenomeno e neanche la solita parola lo vuole l'Europa, perché sa che molte cose che l'Europa ha a noi lo stato italiano non ci da ma prende sempre.rifletta.
Antonio
29/03/2024 07:54
Chissà che l'ingegnere assessore, che sembra una persona seria, non possa fare una breve lezione alla segreteria PD per evitarle di continuare a dire bugie populiste. Per qualche voto raccattato tra gli ex 5 stelle sta perdendo la faccia ed almeno altrettanti voti da chi valuta le politiche nel merito
Rena passari
29/03/2024 08:31
Ancora non si è capito che non è questione di partiti ma di impatto ambientale.... Messina diventerà un cantiere aperto x anni e anni.... sarà invivibile e tutti ne pagheremo le conseguenze di quest' opera inutile e dannosa.... evviva Salvini e la politica italiana
Alberto
29/03/2024 08:57
È come chiedere all oste se il suo vino è buono.....la scienza di qualsiasi tipo crea più problemi di quelli che risolve, terra uomini animali sempre più contaminati e malati ma fanno finta di nn vedere e sentire a parte qualcuno, tutti a seguire il potere delle lobby
Antonio
29/03/2024 09:10
Il fatto che Edoardo Cosenza, assessore nella Giunta di Centrosinistra a Napoli, abbia manifestato pareri positivi riguardo alla realizzazione del ponte definendo l'opera "UN modello", sta a significare che la sinistra è un calderone di persone confuse e controverse che se fossero andate al governo avrebbero acconsentito, in modo confuso e controverso, comunque alla realizzazione del ponte. La loro opposizione come sempre è di ripicca ideologica e non costruttiva.
Giovanni
29/03/2024 15:47
Quante banalità
Giovanni
29/03/2024 10:10
Gli ingegneri italiani: Il Ponte sullo Stretto è sicuro...che non si fa! La poltrona di Salvini traballa. Non è detto che si mangi il panettone
Sebasiano
29/03/2024 11:08
Fare il ponte dopo i miliardi spesi per doppio binario, nuove autostrade, in Sicilia e Calabria e' un atto dovuto. Il ponte farà rinascere la Sicilia e tutto il Sud e lo stretto sarà solo da ammirare.
leonardoquirino
29/03/2024 12:18
Quelli del del Nord si devono fare i....... suoi. Sono commenti inutili.
Antonio
29/03/2024 12:57
Caro direttore le conoscenze dell'ingegnere Cosenza sono le stesse degli ingegneri che dicono che l'opera non è realizzabile. A chi credere. A salvini, a ciucci ? C'è tanta propaganda pagata
Giuseppe
29/03/2024 14:35
Aveva ragione proprio Einstein,quando lo presero per pazzo per le sue idee e per i lavori che portava avanti egli rispose: i veri pazzi sono coloro che non fanno niente e vogliono che cambiano le cose. Non dico che facendo il ponte risolveremo tutti i problemi della Sicilia e del sud ma santo Dio almeno proviamo!!!chissa….
beppeb53
29/03/2024 15:06
gli stessi cheboef anni non lo hanno voluto ora lo pretendono. chissa vome mau? io sono ignorante un materia pero se tznto mi da,tanto il costo trpluchera' .Vantaggi ,tranne che per qualcuno, non ve ne saranno come sempre in meridione. Itreni saranno sempre come vuelli di Tozeur. Meglio neno chiacchere e polemiche e piu cose seeie.
Mary
29/03/2024 16:02
Fate le strade buone...nn abbiamo bisogno del ponte...nn sapete come sperperare soldi invano
Francesco Cappello
29/03/2024 17:57
I rilievi non sono semplici e immediatamente risolvibili. Passare da una analisi lineare ad una non lineare per analizzare gli effetti del vento su TUTTa la struttura non è una bazzeccola risolvibile con 2 equazioni da calcolatrice. Anche la verifica per eventi meteomarini eccezzionali (le trombe d'aria, ad esempio? Che facciamo? Non esistono?) non è una bazzeccola. Dato che - secondo molti, me compreso - il progetto del ponte è ambizioso, imponente e straordinario, sarebbe meglio lasciare i toni trionfalistici (speculari a quelli catastrofistici) per concentrarsi su ogni aspetto della progettazione definitiva e sopratutto sulla gestione della cantierizzazione ultradecennale del territorio, che si spera possa essere davvero esemplare, come dovrà essere il ponte, il quale non è esclusiva di Salvini, Salini o della Gazzetta del Sud.
Marianna
29/03/2024 18:12
A parte la convinzione che il ponte porterà lavoro e risveglio economico per la Sicilia, credo fermamente che la prima cosa giusta da fare è chiedersi: ma i collegamenti tra le varie province siciliane sono sicure e scorrevoli? Le ferrovie dello stato sono in ottimo stato? E soprattutto: la viabilità cittadina è scorrevole? Come sono le strade cittadine? Pensiamo prima di tutto al bene della Sicilia, a sistemare viabilità e ciò che la riguarda e poi pensiamo al resto. Ormai è tutto tempo perso...
Giuseppe
29/03/2024 19:49
Qualcuno di voi è mai stato da quelle parti.. per arrivare a Scilla le strade sono talmente strette e si fa fatica a passare con l'auto, così come del resto in tutta la Calabria, si facciano prima le infrastrutture, strade aree, e ferrovie decenti, il ponte può aspettare , non sarà altro che un collo di bottiglia. Cioè abbiamo il ponte ma non le strade adeguate per arrivarci. Per non parlare poi dei costi di manutenzione, il ponte sarà costantemente bagnato da acqua salina e attraversato da forti venti e credo che saranno più i giorni che rimarrà chiuso al traffico che in uso. La vedo dura , comunque il tempo darà ragione o torto.
Alberto Novella
30/03/2024 10:45
Finalmente un'opera che darà slancio alll'economia della Sicilia e della Calabria.. Produrrà a cascata innumerevoli vantaggi per la viabilità e per l'occupazione. L'occasione persa dai precedenti governi che negavano le infrastrutture, le olimpiadi e tutto che avrebbe dato prestigio all'Italia.
Marco
30/03/2024 17:25
Mancano 664 km di linea alta velocità da Salerno a Palermo circa 40 miliardi, senza, il ponte non ha Senso, se tutto va bene ci vorranno 20 anni un salto nel buio
Mario
01/04/2024 09:53
Quanti sognatori dei posti di lavoro e dei benefici del ponte. Chi vivrà vedrà i disastri e incompiute. Intanto c’è il magna magna