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“Tutti i sogni ancora in volo” di Massimo Ranieri entusiasmano Messina

Passano gli anni ma i successi e l'affetto del pubblico non cambiano. Lo ha confermato lo spettacolo “Tutti i sogni ancora in volo” con cui Massimo Ranieri ha ottenuto l'ennesimo sold out della tournee questa al Teatro Vittorio Emanuele. La spiegazione è semplice e sta nell'immenso talento dell'artista napoletano che riesce a comunicare emozioni da cantante, da ballerino, da attore e nei dialoghi mai banali con il pubblico. Perfezionista sulla sena, vero animale da palcoscenico Ranieri esibisce i suoi 73 anni anche se - dice divertito - me ne sento 20 in meno.
Il sogno dunque è il filo conduttore del concerto. Partendo da una frase della sua hit perdere l'amore ricorda i sogni di bambino quando viveva in una casa sgarrupata e si facevano sacrifici per tirare avanti, ma anche i sogni irrealizzabili che alla sua età continua a coltivare e a sperare di raggiungerli. Il sogno di cantare ancora a lungo, di battere Sinner 6-0, 6-0 perché dice sono i sogni a muovere la nostra anima verso ciò che può farci star bene.

Ranieri apre il concerto con uno dei brani più accattivanti del suo ultimo lavoro “Lasciami dove ti pare”, un reggae trascinante per rompere il ghiaccio. A ruota uno dei successi più celebri, erba di casa mia con cui vinse Canzonissima 1972, rose rosse e se bruciasse la città che scaldano il pubblico a puntino. Nei dialoghi Ranieri ricorda i suoi inizi quando si faceva chiamare Johnny Rock, parla d'amore e della prima fidanzata, della sua passione per le auto e si commuove ricordando Giorgio Strehler "il più grande regista di teatro di tutti i tempi". Ranieri snocciola i successi più recenti: Canzone con le ruote, Di me di te, Asini, Tutto quello che ho, lettera di la dal mare una struggente poesia che fa calare un velo di emozione nel teatro strapieno. Il gran finale, supportato dalla splendida orchestra composta da dieci elementi, con l'immortale “Tu vuò fa l'americano”, omaggio al maestro Carosone e bis concesso ad un pubblico che proprio non voleva saperne di andar via.

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