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Il Comune di Messina scova 8 milioni di Imu “evasa”

Scattano gli accertamenti dell’Ufficio Tributi nei confronti anche di realtà di pubblico interesse

Gli enti non commerciali sono quelle realtà pubbliche o private che svolgono attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, di ricerca scientifica, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive senza scopo di lucro, non in concorrenza di mercato e che perseguono dei principi di solidarietà e sussidiarietà. Questi enti per gli immobili di loro proprietà non devono pagare l’Imu, l'imposta dovuta per il possesso di fabbricati. Ma solo se quelle strutture sono utilizzate per le attività “no profit” che sono l’oggetto esclusivo di quelle realtà. Se invece viene svolta attività commerciale quegli immobili devono pagare l’Imu.
Il Comune, in questi mesi, ha passato in rassegna gli enti commerciali cittadini che hanno un significativo numero di immobili e alla fine dei controlli ha fatto partire una quarantina di accertamenti, riferiti ad una dozzina di enti, per un valore di 8 milioni di euro. Il riferimento è agli anni che vanno dal 2018 al 2022. «Prima di far partire gli accertamenti – spiega l’assessore Roberto Cicala – abbiamo contattato uno per uno queste enti per far presente loro cosa stesse accadendo. Adesso presteremo attenzione alle loro controdeduzioni prima di arrivare alla Commissione tributaria, eventualmente utilizzando la formula dell’autotutela».

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