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Messina, una radicale “rigenerazione” urbana: ecco gli interventi di riqualificazione per il Ponte

Insensata devastazione paesaggistica e ambientale o straordinaria opportunità per ridisegnare il profilo urbano di una vera città metropolitana europea, capitale della “regione dello Stretto”? Si gioca anche sulle risposte a questi interrogativi la partita del Ponte, che è molto più di una finale di “Champions” per Messina, è uno di quegli eventi epocali destinati a segnare, nel bene (per chi è favorevole alla grande opera) e nel male (per chi è contrario) la storia dei nostri territori. Ed è proprio sugli aspetti legati alla radicale rigenerazione urbana, che interesserà parti vitali dell’area metropolitana, che si soffermano i progettisti del Consorzio Eurolink e la società “Stretto di Messina”.
È scontato ricordarlo: la zona di Torre Faro-Ganzirri è quella che più verrà toccata dai cantieri e che, poi, cambierà totalmente aspetto, una volta realizzato il collegamento stabile tra la costa messinese e quella di Cannitello, in Calabria. Chi giudica il Ponte un ecomostro, non cambierà mai idea. Ma l’aggiornamento del progetto definitivo ha confermato tutti gli interventi – cosiddette opere compensative, che però l’ad della “Stretto” Pietro Ciucci preferisce definire complementari – di salvaguardia ambientale e di valorizzazione delle aree tutt’intorno al Ponte. Negli interventi finanziati con i 12,5 miliardi di euro rientrano, infatti, la riqualificazione delle sponde dei laghi di Ganzirri e del sistema dei canali; la riqualificazione ambientale di via Circuito e di via Consolare Pompea; la valorizzazione turistica della costa e dell’arenile di Ganzirri. È prevista la realizzazione di quello che viene chiamato il “Parco delle Torri”, con percorsi di verde attrezzato, aree dedicate alla socializzazione e alle attività, sportive e ludiche, a cielo aperto. E non va dimenticato che alle Torri Morandi è stata individuata la nuova sede del MaXXi, il Museo delle Arti del XXI secolo di Roma, nel contesto del nuovo “Parco dei Musei”, comprendente anche il “Macho” dell’Horcynus Orca.
Ganzirri subirà il forte impatto degli attacchi a terra delle Torri, dalle pile della struttura terminale e di quelle del viadotto Pantano, che collegherà il Ponte con il sistema autostradale siciliano.

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