Anche a Messina sbarcano le case dell’acqua. Si tratta di distributori automatici che consentono di fare scorta sia di quella naturale che di quella gassata ad un prezzo contenuto e con un spreco azzerato dei contenitori di plastica.
Da qualche anno ci sono già delle iniziative private in città, ma stavolta è il Comune, attraverso la sua controllata Patrimonio Messina a lanciare l’iniziativa con un avviso pubblico esplorativo che punta a verificare gli estremi per l’avvio vero e proprio dell’attività.
La società presieduta da Maurizio Cacace sta dunque sondando il mercato per trovare imprenditori disposti a far arrivare anche a Messina questi distributori “pubblici” che già ci sono in diversi comuni della provincia. A differenza di quelli già presenti a Messina, non saranno inseriti in altri esercizi commerciali, ma avranno uno spazio autonomo in strada o in piazza con una vera e propria casa della grandezza massima di 8 metri quadri.
L’avviso prevede almeno 3 punti di installazione ma che possono diventare sei coprendo così tutti e sei le circoscrizioni.
I luoghi esatti devono essere concordati con l’azienda vincitrice, ma la Patrimonio Messina indica tre proposte per lo start up: via Nuova angolo strada statale 113 a Ganzirri, piazza Ettore Castronovo e Lungomare Graziella Campagna, nei parcheggi. Tutte location in cui è possibile facilmente trovare posto con l’auto e dunque portare via il carico di acqua.
L’obiettivo è duplice: quello del risparmio economico rispetto all’acquisto al supermercato e la riduzione dello spreco di plastica, visto che i contenitori li deve portare il cittadino e si presume li possa riciclare o preferire il vetro.
Sotto l’aspetto dei costi l’avviso dà un limite massimo al costo dell’acqua alla spina. Non potrà costare più di sei centesimi al litro, ma non differenzia fra liscia o gassata. Il costo medio nella grande distribuzione è stato stimato in 15 centesimi al litro. Dunque un fardello di sei bottiglie da 2 litri, al supermarket costa in media 1,80 euro. Nelle case dell’acqua costerebbe 72 centesimi.
L’acquisto dovrà avvenire attraverso una tessera unica di servizi che il Comune ha in programma di varare nei prossimi mesi e che avrà un borsellino elettronico e una serie di accessi ad altre attività che il comune ha varato o varerà. A quel punto, dunque sarà Palazzo Zanca a saldare mensilmente la società in base a quanto incassato senza alcuna trattenuta.
La concessione avrà durata di sei anni e a carico dell’azienda vincitrice c’è installazione, la manutenzione, le frequenti analisi batteriologiche, gli allacci, la vasca di accumulo dell’acqua perché, si sa, in città non dappertutto che l’erogazione h24.
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