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Messina, se lo straordinario è... ordinario: il nuovo scontro sindacati-Atm

Dopo il caso delle procedure disciplinari, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Orsa all’attacco

Dopo l’accusa di metodo «autocratico» nella gestione delle procedure disciplinari, adesso quella di utilizzare un «atteggiamento dispotico» a proposito di straordinari e non solo. Continua la “guerra” tutta interna all’Atm tra una parte del fronte sindacale (Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Orsa) e i vertici aziendali. Secondo i sindacati, sembra che Atm Spa, «in evidente carenza di personale rispetto al servizio avventatamente programmato, abbia in uso di avvisare i lavoratori che non si rendono disponibili oltre il turno ordinario, di imminenti “iniziative” nei loro confronti. Voci da piazzale narrano addirittura di denunce per “interruzione di pubblico servizio”… ma sono solo voci che il sindacato non terrà in considerazione fin quando alle narrazioni non seguiranno denunce ufficiali. Sta di fatto che Atm si è persa in un “cul de sac” nella bramosia di dimostrare massima efficienza alla città e dispone servizi, anche superflui, senza avere a disposizione il personale necessario.

Atm: «Tutto nella norma»

La replica di Atm Spa non s’è fatta attendere e segue la stessa linea della replica sui provvedimenti disciplinari: l'azienda «ha sempre agito nel pieno rispetto della normativa vigente». E viene fatto notare che «i sindacati si sono limitati a riportare un periodo di osservazione di appena 4 settimane, anziché di 26 settimane come contrattualmente previsto. Dalla lettura delle norme del contratto nazionale, evidenzia Atm, «è evidente come il lavoratore può essere chiamato a svolgere fino a 150 ore di straordinario per ogni periodo di 26 settimane, purché la durata media dell’orario di lavoro non superi per ogni periodo di 26 settimane il limite delle 48 ore settimanali».

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