Sono diversi gli spunti tecnici emersi dal confronto di ieri, voluto dal consigliere Giandomenico La Fauci che poi ha raccolto la firma di altri 24 colleghi. Quello più strettamente legato al Comune è legato alla cosiddetta rampa A. Si tratta di quel tratto di tangenziale dalla quale si transita quando si deve uscire a Giostra provenendo da Boccetta. Un centinaio di metri realizzati come opera di cantiere ma che sono diventati essenziali per la viabilità perchè altrimenti non si potrebbe lasciare la tangenziale per scendere a Giostra. L’alternativa sarebbe quella di costruire, con altri fondi, un giunto che unisca viadotto e svincolo. Unanime l’intenzione di lasciare tutto così com’è e far diventare definitiva l’opera di cantiere, già pagata nella cinquantina di milioni dell’appalto. Il Comune, proprietario degli svincoli, ha già dato il via libera all’acquisizione gratuita ma punta a sedersi con il Cas al quale cederebbe non solo quel tratto autostradale ma anche gli altri svincoli che Palazzo Zanca ancora detiene. Dal lato opposto, l’uscita autostradale per chi viene da Villafranca, avverrà, invece, unendo (solidarizzando, è il termine tecnico) svincolo e il costruendo viadotto. Ma questo “matrimonio” impone che la normativa sismica attuale sia applicata a entrambe le strutture. E così allo svincolo, che ha un progetto meno recente, sono state applicate misure sugli isolanti sismici che lo hanno reso ancora più sicuro.
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