Tra le riattivazioni che l'Asp si attarda ad effettuare vi è la mancata riapertura del “Centro diurno Alzheimer e Demenza” di Barcellona, che di fatto fino a 4 anni fa è stato un centro di eccellenza, ubicato nel vecchio presidio del “Cutroni Zodda” di Pozzo di Gotto. Il Centro dipende dal Dipartimento delle attività socio sanitarie e più in particolare dall'Unità operativa complessa Pazienti fragili. Ma il Centro diurno che garantiva un servizio accolto positivamente dalla famiglie è chiuso da oltre 4 anni.
A segnalare i ritardi della riattivazione un lettore della Gazzetta, il quale ha evidenziato che altri due centri diurni sono stati riattivati già due anni fa. Si tratta del Centro diurno di Messina e di quello di Capo d'Orlando. Il lettore, che ha scritto anche all'Asp di Messina, chiede di sapere perché a Barcellona il servizio sia stato abbandonato, così come è toccato ad altri servizi sanitari territoriali e dell’ospedale. Già nel 2021 ad aver evidenziato per ben due volte in sei mesi la questione della mancata riattivazione era stato il coordinatore provinciale del sindacato Coas, coordinamento di azione sindacale Mario Macrì. Il dirigente sindacale aveva scritto all’assessore regionale alla Salute, oltre che al dirigente generale del Dipartimento attività sanitarie e al presidente della Commissione sanità della Regione, sottolineando che «i Centri diurni Alzheimer e Demenza regionali, compreso quello di Barcellona, chiusi nel marzo 2020 “per contenere il contagio dal coronavirus” già dal 18 maggio 2020 potevano riprendere le attività socio-sanitarie secondo quanto disposto da una circolare assessoriale che recepiva l’ordinanza del presidente della Regione del 30 aprile 2020. Solo due anni fa l'Asp ha riaperto i centri di Messina e Capo d’Orlando, lasciando inspiegabilmente chiuso quello di Barcellona».
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