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Il Crotone e gli errori arbitrali: il Messina non ci sta e ora alza la voce. Il ds Roma: "In 3 anni zero rigori in casa"

Giacomo Modica non ha usato mezze misure per commentare l’ennesima direzione arbitrale penalizzante per il Messina e al tecnico ha fatto eco il direttore sportivo Domenico Roma

L’antivigilia della complicata sfida di Benevento non placa amarezze e polemiche per un Messina che nel turno infrasettimanale ha ceduto l’intera posta in palio al Crotone non solo per propri demeriti. La direzione di gara del signor Nicolini di Brescia ha inciso fortemente sul risultato, con i biancoscudati che avrebbero sicuramente meritato un calcio di rigore per il netto fallo di Tribuzzi su Rosafio.
Tante le situazioni controverse, come il gol annullato per fuorigioco a Emmausso sulla spizzata di Dumbravanu o anche un evidente fallo di mano in area di Comi.
Giacomo Modica non ha usato mezze misure per commentare l’ennesima direzione arbitrale penalizzante per il Messina e al tecnico ha fatto eco il direttore sportivo Domenico Roma: «Inimmaginabile non dare quel rigore su Rosafio – dice il dirigente di origini calabresi –, lui sposta la palla e l’avversario colpisce entrambe le gambe. Siamo stanchi come società, sono tre anni che il Messina non riceve un rigore in casa, forse per averne uno devono sparare ai nostri calciatori. Sul gol in fuorigioco di Emmausso non vado a sindacare perché non ero in linea, ma il rigore lo hanno visto anche i ciechi, è una situazione troppo lapalissiana che non si poteva non vedere. Vogliamo solo rispetto. Ci siamo già fatti sentire nelle sedi opportune, ma se un arbitro non concede un rigore come quello allora vuol dire che non è servito. Poi è chiaro, è umano e può sbagliare come succede all’allenatore, al calciatore o al portiere, ma perché succede sistematicamente contro di noi?»
Interrogativo che apre il campo a un rapporto mai sbocciato tra il Messina e la classe arbitrale e che affonda le proprie radici già nella gara del 24 settembre sul campo della Virtus Francavilla: gol probabilmente in fuorigioco di Artistico e pari annullato a Cavallo per una controversa decisione di Gianquinto di Parma.
Anche con il Sorrento (giusto il rigore concesso per fallo di Pacciardi su La Monica) il Messina contesterà una strattonata in area su Plescia che si vede poi annullare il pari per fuorigioco. A Picerno arriva il primo rigore dell’anno, il terzo in Serie C dell’era Sciotto, ma il tecnico lucano Longo protesterà per il fallo di Gilli su Plescia.
L’inizio del momento negativo del Messina passa anche da un nervosismo dilagante nella squadra, con tanti gialli per proteste. A Crotone è dubbia la posizione di Tumminello per il momentaneo 3-2 e il Messina ha di che lamentarsi anche con Foggia (fallo in area su Firenze sull’1-0) e Juve Stabia (tocco di mano su una punizione di Franco sullo 0-1). Le proteste tornano vivaci in questo 2024: l’espulsione di Ortisi al 28’ con l’Audace Cerignola; un gol annullato a Luciani per fuorigioco con il Taranto; le tre giornate di squalifica a Salvo dopo il colpetto a Ingrosso della Virtus Francavilla e il rigore non concesso con il Sorrento per fallo di mano di Blondett.
Ma soprattutto i fatti di Giugliano: il braccio largo di Cargnelutti su cross di Zunno e la strattonata di Oyewale su Plescia nel primo tempo, entrambi sullo 0-0. Troppi episodi negativi per restare indifferenti.

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