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Tusa, atto intimidatorio per confini contesi: condannato a 8 anni

Il collegio giudicante del Tribunale di Termini Imerese (presidente Vittorio Alcamo, a latere Erina Cirincione e Maria Aiello) ha condannato a 8 anni di reclusione e al pagamento di ottomila euro di multa Giuseppe Antonio Dimaggio, di Tusa, mentre è stato assolto Giuseppe Rubbino, di Enna, agente della polizia penitenziaria, che era stato accusato di corruzione, «perché il fatto non sussiste».
Il processo era una tranche dell’operazione “Alastra”, scattata il 30 giugno 2020, quando venne smantellato il clan mafioso dei Farinella di San Mauro Castelverde con undici arresti e che aveva anche propaggini sul versante occidentale dei Nebrodi (fu condannato un imputato di Castel di Lucio, accusato di tentata estorsione nei confronti dell’azienda edile di Michelangelo Mammana (oggi tornata alle cronache con il recente incendio doloso di un mini escavatore). Dimaggio, secondo l’accusa, insieme a Gioacchino Spinnato, di Tusa (da poco tornato in libertà) e Giuseppe Scialabba, di Pollina, in concorso tra loro avevano posto in essere un atto intimidatorio, mediante minaccia consistita nell’appoggiare un pacchetto di fiammiferi e una tanica di benzina in un’autovettura di Nunzio Giambelluca, che aveva avuto un alterco giudiziario-civile con Dimaggio.
Si legge nelle carte dell’inchiesta, infatti, che «i tre (Dimaggio, Spinnato, Scialabba, ndc) hanno posto in essere atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere Nunzio Giambelluca a recedere dalle pretese azionate nei confronti di Giuseppe Antonio Dimaggio con il giudizio civile instaurato per la regolamentazione dei confini e le dichiarazioni dei diritti dei proprietari dei fondi limitrofi». Dimaggio è stato condannato a 8 anni, per Spinnato e Scialabba si è proceduto separatamente. E per un altro episodio, datato 12 luglio 2019, Dimaggio era già stato condannato dal Tribunale di Patti a 2 anni, 2 mesi e 20 giorni di reclusione per violenza privata e lesioni personali nei confronti di Giambelluca, avendolo investito con la propria auto.

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