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Messina, Camera penale: “Ora basta: sull’emergenza carcere il tempo è scaduto”. Chiesto un incontro al sindaco

Bonaventura Candido

"L’emergenza carcere è una questione che andava risolta ieri, e invece siamo costretti a occuparci dell’ennesimo tentativo di suicidio in cella. Dal 1 gennaio 2024 si sono già registrati 20 suicidi e 24 persone detenute sono morte in carcere. E’ di ieri la notizia che un uomo di 41 anni, con problemi di ansia, depressione e disturbi della personalità e un fine pena ad aprile 2024, non ha retto la permanenza intramuraria e ha ingoiato tre lamette. Si trova adesso in coma presso il Policlinico di Messina per le gravissime ferite all’esofago e un massivo versamento pleurico. I medici non offrono concrete speranze di sopravvivenza. Con la liberazione anticipata sarebbe uscito il 20 marzo. La “Commissione Carcere” della Camera Penale è da ieri in seduta permanente per monitorare ogni elemento di criticità e programmare eventi mirati a sensibilizzare l’opinione pubblica su un dramma che deve trovarci tutti dalla stessa parte, ovvero quella della difesa della dignità dell’uomo!!". E' quanto si legge in una nota del presidente della Camera penale di Messina “P. Pisani – G. Amendolia”, avvocato Bonaventura Candido.


"In linea con l’azione politica dell’Unione non intendiamo più soprassedere - prosegue Candido - sulle inaccettabili condizioni in cui versano i detenuti in Italia. Sono ben 60.637 le persone oggi ristrette in carcere a fronte di 51.347 posti ufficiali, dei quali però alcune migliaia sono indisponibili. Il tasso di affollamento medio (calcolato sui posti ufficiali e non su quelli realmente disponibili) è del 118,1%. Non solo. Ci sono centinaia - migliaia - di detenuti con quadri multipatologici non fronteggiabili in carcere che tuttavia vengono mantenuti nelle case circondariali, ove non possono ricevere le cure adeguate e finiscono per morire nella propria branda o compiere gesti estremi”. L’uomo che ieri ha ingoiato le tre lamette aveva chiesto, tramite il proprio difensore, di poter espiare il fine pena in una struttura fuori dal carcere, ma era stato ritenuto compatibile con la detenzione intramuraria e la sua domanda era stata rigettata".

“Chiediamo subito - conclude Candido - un incontro con il sindaco della città di Messina perché intervenga immediatamente sulla nomina del Garante comunale dei detenuti, per la quale il Consiglio Comunale – a fronte di molteplici sollecitazioni – non è ancora intervenuto. Allo stesso modo chiediamo un incontro urgente con i dirigenti dell’Amministrazione Penitenziaria del capoluogo - i due direttori delle carceri di Messina-Gazzi e Barcellona Pozzo di Gotto - e la Presidente del Tribunale di Sorveglianza del nostro distretto di Corte d’Appello. Da oggi manterremo un focus costante, ed un più costruttivo canale di interlocuzione con le amministrazioni competenti, perché la condizione dei detenuti riguarda tutta la nazione e tutti i cittadini”.

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