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Musumeci: «Il Ponte si farà: è legge dello Stato, priorità del Governo e dell’Europa»

«Il Ponte si farà. Perché è legge dello Stato, approvata dal Parlamento. Perché un Governo eletto democraticamente lo ha inserito in cima al suo programma. Perché è tra le priorità dell’Europa, il completamento essenziale del Corridoio Helsinki-Palermo-Malta. Perché lo vogliono le due Regioni interessate. Perché lo chiedono da decenni tutte le forze vive dei territori per colmare lo storico gap infrastrutturale tra Sud e Nord. Perché fa parte di un sistema di trasporti viari e ferroviari che, senza il Ponte, sarà sempre monco, a partire dall’Alta velocità. Perché è un diritto sociale, un diritto che costa ma che consentirà di eliminare, a sua volta, i costi dell’insularità, che gravano sulla Sicilia a un prezzo di 6 miliardi e mezzo ogni anno».
In sintesi, è su questi punti che si trovano in piena sintonia un ministro, un’assessora regionale e una componente del Cda della società Stretto di Messina. Sono Nello Musumeci, Elvira Amata e la prof. Ida Nicotra che espongono le ragioni per le quali «oggi la questione non è più dividersi tra favorevoli e contrari, ma prepararsi e attrezzare i territori in vista di questo imminente appuntamento con la Storia». Ed è proprio questo, “Il Ponte tra ipotesi e realtà. La grande opera all’appuntamento con la Storia”, il titolo dell’incontro promosso dall’associazione “Professione Italia” e svoltosi ieri al Capo Peloro Resort.
Il ministro della Protezione civile e delle Politiche del Mare, Nello Musumeci, fa anche riferimento all’apertura del fascicolo da parte della Procura di Roma dopo la presentazione di un esposto firmato dai leader nazionali dei partiti di Sinistra (Verdi, SI e Pd): «Quando si evidenziano delle anomalie nelle procedure, credo che la politica debba arrivare prima della magistratura. Le indagini sono sempre bene accette perché servono a rasserenare tutto, temo che ci sia tuttavia molta demagogia in questa iniziativa, dipendesse da certa Sinistra dovremmo tornare alle palafitte. Noi andiamo avanti».

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