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Ricciardello (Ance): pronti alla sfida epocale del Ponte sullo Stretto

È una «sfida epocale», quella del Ponte, destinata a mutare radicalmente gli scenari dello Stretto e, forse, dell’intero Mediterraneo. «Ma non è vero che si è impreparati, le imprese messinesi sono pronte a raccogliere il “guanto di sfida”», assicura il presidente dell’Ance Messina, Giuseppe Ricciardello.

Duemila ditte sul territorio

«Quest’opera, come noi costruttori messinesi abbiamo ripetuto più volte nell’ultimo decennio, impatta in modo significativo soprattutto sul nostro territorio e, per quanto riguarda il settore edile, deve essere il volano per cambiare le prospettive del nostro comparto stabilmente, per un periodo molto lungo». E questa è la premessa. «L’ Ance Messina – sottolinea Ricciardello – conta su un centinaio di associati, imprese qualificate e con operai già formati all’interno del nostro sistema, ma rappresenta anche tutta l’industria edile a livello territoriale, fatta da oltre duemila ditte iscritte in Cassa Edile che, quindi, hanno aperto almeno un cantiere nella nostra area metropolitana, dando lavoro, nel corso del 2023, a circa diecimila addetti assunti con il contratto dell’edilizia». C’è un sistema solido alle spalle, nonostante anni durissimi di crisi economica, soprattutto gli ultimi condizionati dalla pandemia e dalle conseguenze della guerra causata dall’invasione russa dell’Ucraina. «Sento troppo spesso dire che Catania e Reggio Calabria si sono già mosse per formare le maestranze che lavoreranno alla costruzione del Ponte – spiega il presidente dell’Associazione costruttori di Confindustria –, ma l’Ance Messina ha già strutture, organizzazioni ed esperienza per preparare, dal punto di vista professionale e della sicurezza sui cantieri, le imprese e gli operai destinati a realizzare le opere connesse alla costruzione di questa opera epocale. Nella nostra nuova sede ospiteremo la parte teorica dei corsi, quando saremo convocati per offrire la nostra collaborazione, secondo quanto previsto dalle norme della contrattazione collettiva nazionale del lavoro in edilizia. Ovviamente, non ci riguarda la preparazione di tutte le altre figure professionali coinvolte direttamente nella costruzione dell’opera, o dell’indotto, fermo restando che siamo aperti a ogni tipo di collaborazione con le istituzioni e le associazioni rappresentative dei diversi settori produttivi, per quanto di nostra competenza. Insomma, non partiamo da zero».

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