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Fondazione Lucifero, a Milazzo trame oscure nel silenzio della Regione

Fondazione Lucifero, situazione sempre più complicata anche per via della pesante situazione economica che rischia di rendere ingestibile l’Ipab. Infatti nonostante l’ingente patrimonio immobiliare e gli affitti, l’ente morale ha problemi di liquidità che condizionano ogni attività, aggiungendosi già alle criticità determinate dal fatto che il consiglio di amministrazione, rimasto praticamente con tre consiglieri, spesso non riesce a riunirsi proprio per mancanza del numero legale.
È accaduto anche ieri, quando l’assenza (giustificata) della consigliera Rosalia Schirò non ha permesso di raggiungere il quorum, determinando il rinvio di argomenti rilevanti all’ordine del giorno, quali la riapprovazione del Consuntivo 2022, dopo l’iniziale bocciatura della Regione e altre questioni delicate come il rapporto con l’associazione “Il Giglio”, la cui ultima proroga è scaduta il 31 dicembre dello scorso anno, o il saldo delle spese legali agli avvocati Saitta, Abbagnato e Majmone che complessivamente superano i 300 mila euro, tant’è che proprio Saitta ha scritto alla Regione e alla Corte dei Conti. Quanto alla querelle col “Giglio”, ormai si andrà avanti a colpi di carta bollata, anche se la Fondazione, dopo aver fallito il tentativo di operare lo sgombero dei locali, adesso ha deciso di seguire un altro percorso, tant’è che all’ordine del giorno dei lavori del Cda c’è la proposta di disdire le utenze di luce e gas ad uso dell’associazione che si occupa del progetto “Gigliopoli”. Un segnale chiaro.

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