Giudizi positivi anche da parte del sindaco di Barcellona Pinuccio Calabrò e dal presidente del Distretto Nino Todaro, i quali in una dichiarazione congiunta hanno affermato di avere “apprezzato che il neo commissario dell'Asp di Messina abbia scelto l'ospedale di Barcellona quale prima tappa di visite per verificare lo stato dei Presidi ospedalieri della provincia. È un forte segnale – hanno dichianato al termine dell'incontro i due sindaci - di attenzione verso una realtà che sta attraversando criticità e che interessa un ampio bacino di utenza che non può perdere un indispensabile punto di riferimento. Condividiamo l'approccio del commissario che ha ribadito come la sanità pubblica debba restare baluardo per i cittadini”. Il manager, ha poi visitato tutti i reparti, soffermandosi in particolare sull'Unità di Riabilitazione funzionale.
Il neo commissario Giuseppe Cuccì dopo essere stato a Barcellona è stato anche in visita all'ospedale di Milazzo. Al “Fogliani”, dove è stato accolto dal direttore sanitario Cardia, dal vice Cocuzza e dagli amministratori locali (il sindaco di Milazzo, Midili, il presidente del consiglio comunale Oliva, gli assessori di Pace del Mela Schepis e di San Filippo del Mela, Colosi e Vento) ha subito affrontato la questione dei lavori del nuovo pronto soccorso e, dopo aver effettuato un sopralluogo nell’area in questione, ha praticamente condiviso quanto aveva affermato il direttore generale dell'assessorato regionale della Salute.
«Ritengo – ha detto – che l’idea di realizzare un nuovo Pronto Soccorso nei locali ex psichiatria e nella parte antistante agli stessi possa andare avanti e in tal senso lavoreremo da subito. Forse occorrono maggiore risorse, ma in tutti i casi si avrà un risparmio visto che non occorrerà adottare soluzioni provvisorie. Infatti in attesa del completamento della nuova struttura, il Pronto Soccorso sarà regolarmente operativo e funzionante negli attuali locali. Successivamente al trasferimento nella nuova ala, quei locali saranno utilizzati per assicurare maggiore vivibilità ad altri reparti ospedalieri».
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