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Merì, il parroco racconta il Carnevale finito in rissa: «Minacce lungo il percorso». E un accoltellamento

Messaggi di pace interrotti da gesti di una violenza inaudita. È stato un Carnevale inaspettato quello di Merì, dove la spensieratezza della ricorrenza è stata bruscamente troncata da una rissa tra giovani, finita con un accoltellamento. Il grave episodio è avvenuto nella serata di lunedì in prossimità di piazza Municipio. Ad un certo punto, per cause in fase di ricostruzione, si è scatenata una lite tra gruppi e in particolare tra due giovani. Uno dei due è stato ferito all’addome da un coltello. Il giovane è stato trasportato all’ospedale di Milazzo e per fortuna dimesso in serata. I carabinieri, giunti sul posto, hanno sospeso la manifestazione per ovvie ragioni di sicurezza. Sul fatto, sono in corso le indagini.
Nel frattempo, l’associazione “New Horizon Godpp” di Nasari, presieduta dal parroco, padre Josef Ellul, che ha preso parte al Carnevale meriese, ha manifestato tutto il proprio dispiacere per quanto accaduto. Il sacerdote ha raccontato quegli attimi di panico, finiti in rissa. «Il nostro carro della pace è stato improvvisamente al centro di una diatriba – riferisce padre Ellul –. Durante il tragitto abbiamo subito minacce da parte di alcuni giovani appartenenti a diverse etnie, che ci hanno chiesto di rimuovere le barriere esposte nel carro. Più in là in piazza si è scatenata una lite, che è finita con un accoltellamento. Sono stati momenti davvero brutti, considerato che c’erano anche molti bambini presenti». Il parroco esprime quindi grande amarezza per quanto successo. Episodi che entrano in contrasto con il messaggio di pace di cui si è fatta portavoce l’associazione “New Horizon Godpp” di Nasari. Il sacerdote riporta i particolari del carro allegorico, dal titolo “Nel nome della pace”: «Il gruppo – riferisce padre Josef – in occasione delle manifestazioni che organizza intende lasciare un messaggio a tutti coloro che aderiscono ad ogni iniziativa. E anche questa volta, l’obiettivo era il medesimo. Il protagonista di questo carro – spiega – è la figura di Papa Francesco, che più volte ha esortato di cessare ogni tipo di violenza e di guerra. Ci sono poi due pupi laterali: uno con in mano il simbolo del nucleare e uno con in mano una maschera con la bandiera dell’America, che in qualche modo è sempre attiva nelle questioni politiche internazionali».

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