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Lo Stromboli ruggisce con tre esplosioni avvertite dai residenti

Attività craterica in aumento. Si chiede il riutilizzo delle ceneri vulcaniche come avviene per l’Etna

Dopo qualche mese di relativa tranquillità, torna a “ruggire” lo Stromboli, con un’esplosione maggiore avvenuta la sera di venerdì scorso, intorno alle 20. A darne notizia è stato il Laboratorio di geofisica sperimentale dell’Università di Firenze, che da anni insieme all’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania segue le evoluzioni dello Stromboli con i suoi strumenti, i sismografi e le telecamere ad infrarossi.
L’esplosione maggiore era stata preceduta da un accrescimento dell’intensità dell’attività craterica che aveva dato dei primi segnali, già nei giorni scorsi, con un altro piccolo botto superiore alla media. A rilevare l’esplosione maggiore di venerdì sono state le reti di monitoraggio che hanno registrato un evento esplosivo superiore alla norma a cui si è associato un segnale sismico nella banda Vlp (Very long period) con ampiezza massima di 1.22x10-5 m (in spostamento) e una deformazione del suolo di circa 1.1 microradianti.

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