È stato condannato a due anni e quattro mesi di reclusione col rito abbreviato il 57enne Giovanni Domenico Muscarà, accusato di tentato incendio boschivo. L’uomo era stato arrestato dai carabinieri lo scorso 20 ottobre, su ordinanza cautelare agli arresti domiciliari firmata dal gip Ugo Molina, per il rogo divampato il 17 settembre in contrada Sant’Opolo, a Librizzi.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Patti, diretta da Angelo Cavallo, e condotte dai militari dell’Arma della Compagnia di Patti e della Stazione di Librizzi, consentirono di identificare il 57enne, operaio manutentore e addetto all’acquedotto nello stesso ente locale nebroideo, inchiodato con il decisivo contributo di una fototrappola installata autonomamente da alcuni volontari del locale gruppo di Protezione civile, residenti nelle vicinanze dall’area interessata.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, con l’acquisizione dei filmati, era proprio Muscarà l’uomo che, giunto sui luoghi intorno alle 18.43 del 17 settembre alla guida di una Bmw nera, allungando il braccio dal finestrino lato guida lanciò una piccola palla infuocata di colore bianco alle pendici della collina, verso la vegetazione, provocando l’innesco dell’incendio.
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