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Ponte sullo Stretto, l’Europa finanzia il progetto

Mentre sta per concludersi la fase di aggiornamento del progetto definitivo (con il Cda della società Stretto convocato per il 15 febbraio e chiamato ad approvare la relazione fornita dai progettisti di Eurolink-Webuild e della società danese Cowi), arriverà il contributo dell’Unione europea alla progettazione esecutiva del Ponte sullo Stretto. La Commissione Trasporti del Parlamento europeo aveva approvato, esattamente nell’aprile del 2023, il documento relativo alla revisione delle norme sui trasporti transeuropei (le Reti Ten-T), il piano dell'Ue per la costruzione e la gestione delle reti di trasporto integrate del blocco. All’interno di quel documento, era stato inserito, su proposta del gruppo della Lega, anche un emendamento per includere il progetto del collegamento stabile tra Sicilia ed Europa nell'attuale Regolamento del “Cef2”, il “Connecting Europe Facility”, che è lo strumento finanziario con il quale Bruxelles attua le sue politiche nel settore delle Infrastrutture e dei Trasporti (ma anche dell’Energia e delle Telecomunicazioni) e sostiene economicamente i progetti ritenuti strategici. La dotazione complessiva del “Connecting Europe Facility” è pari a 33 miliardi 242 milioni di euro. Da questo “plafond” verrà destinata la dotazione finanziaria di compartecipazione della Ue al progetto esecutivo del Ponte, così come avvenuto per tante altre opere inserite nei Corridoi europei. L’Unione attende solo di avere le carte del progetto definitivo approvato per stabilire l’entità del co-finanziamento, tenendo conto che l’obiettivo del “Cef” è proprio quello di «accelerare gli investimenti pubblici e privati nel campo delle Reti transeuropee dei trasporti, delle telecomunicazioni e dell'energia.

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